1948/1949 (2a parte): Schiavi e Salvi salutano
A fine agosto c’è la famosa assemblea dei soci, è presente pure l’allenatore Fiorentini che conferma la sua intenzione di giocare con il “sistema”, viene lanciata la nuova campagna soci, mille lire soci ordinari e diecimila soci sostenitori, c’è anche uno slogan “Farsi soci è l’unico modo per dimostrare il proprio attaccamento ai colori nerazzurri”.
Si inizia anche ad ufficializzare le operazioni di mercato, alcune cessioni sono realmente necessarie per motivi di bilancio, Manente va veramente alla Juventus in cambio di Dalmonte (un difensore, farà tre buone stagioni in nerazzurro) e di un bel conguaglio.
Todeschini va alla Lazio in cambio di Cecconi, un trequartista bravo ma lento che rimane un solo anno prima di tornare ai biancocelesti; lascia l’Atalanta dopo tredici anni Schiavi, 256 partite con la nostra maglia, aveva esordito nel 1935, viene lasciato libero per riconoscenza e va al Brescia.
Un altro nome storico, Salvi, va a terminare la carriera a Palazzolo sull’Oglio, se ne vanno due giovani, Cattaneo al Casale e Scudeler al Valdagno ma le uscite finiscono qui, il vero “nome” ceduto è Manente, non c’è stata la temuta vendita di massa.
Anche perché naturalmente ci sono pure gli acquisti, il più importante in realtà sarà a gennaio, oltre ai già citati Dalmonte e Cecconi arriva dall’Udinese il mediano Gremese cioè il sostituto di Schiavi, farà molto bene ma l’anno successivo verrà ceduto a prezzo simbolico al Torino che deve ricostruire la squadra dopo la tragedia di Superga, buono è anche l’acquisto del terzino Piccardi dal Milan, farà due stagioni da difensore grintoso e deciso prima di chiudere la carriera, è un toscano pelato che in campo si fa sentire.
Arriva il portiere Persico (di Città Alta) dal Sebinia Lovere, farà solo due partite e non proprio esemplari poi andrà alla Sambenedettese e farà una buona carriera tra Serie B e Serie C, a fine carriera diverrà un ottimo allenatore dei portieri, proprio a San Benedetto del Tronto crescerà Tacconi e Zenga.
Arrivano pure il difensore Fusco dalla Roma, farà una sola stagione per poi andare nelle categorie minori, e l’attaccante Ottino dal Venezia.
Uscite minori il portiere Mosca alla Pistoiese in terza serie, Saccavino torna dal Piombino per esser subito dirottato in un altro prestito alla Sanremese, il giovane bergamasco Cagnoni al Crema.
Dalle giovanili arriva una notevole infornata, Cadè (Giancarlo, diverrà trenta anni dopo nostro allenatore) Papini, Medolago, Personeni, Drago e la stella Caprioli che segnerà pure al proprio esordio il suo unico gol stagionale.
Questi ragazzi nell’estate 1949 vinceranno lo scudetto con la squadra Ragazzi nella quale il centravanti sarà il piccolo ma imprendibile Galimberti, il padre di Claudio.