1957/1958 (1a parte): facciamo male i Conti
I movimenti di questa estate del cinquantenario sono pochi, il problema è sempre quello del gol, si cerca l’alternativa a Mion dopo la miracolosa salvezza di giugno, in effetti l’idea sarebbe proprio di sostituire il centravanti veneto proveniente dal Belgio ma richieste non ce ne sono quindi Mion rimane, (farà cinque presenze con un solo gol) si punta all’attaccante del Padova Bonistalli che due anni prima ci aveva segnato cinque gol in due partite.
A parte questo Bonistalli nel Padova va in doppia cifra da due anni, l’idea pare sensata, costa 20 milioni quindi non una cifra eccessiva; a questo punto ci mette lo zampino anche il destino, il Padova è d’accordo nel cedere l’attaccante, pare tutto fatto ma Bonistalli non vuole muoversi finché i dirigenti patavini non gli saldano gli stipendi arretrati.
Il presidente del Padova non vuole cedere per non creare un precedente e quindi offre all’Atalanta l’altro attaccante Brighenti, i dirigenti atalantini hanno il mandato di prendere Bonistalli e non altri quindi rifiutano: Bonistalli deluderà ampiamente, perderà subito il posto da titolare giocando otto partite con un solo gol segnato, l’anno successivo sarà subito ceduto al Taranto in Serie B dove rideluderà ampiamente. Brighenti diverrà un attaccante di livello nazionale (andandoci pure in Nazionale con nove presenze e due gol) segnando valanghe di gol con Padova e Sampdoria e diventando poi il vice allenatore della Nazionale stessa all’epoca di Vicini.
Comunque tutto questo è senno del poi, l’idea è di prendere Bonistalli e questo facciamo dopo una lunga serie di discussioni, l’altro acquisto importante è l’argentino Conti dalla Juventus, una mezzala che sostituisce Bassetto che vuole tornare a giocare a casa propria, cioè nel Vicenza.
Con Bassetto, che comunque ha ormai trentadue anni, perdiamo una specie di polizza di assicurazione sulla salvezza, Conti sarà comunque il bomber stagionale, è una mezzala e farà sei gol, ciò spiega perfettamente perché torneremo in Serie B dopo quasi venti anni.
Un’altra cessione importante che ci indebolisce è quella del terzino Corsini alla Roma in cambio della consueta bella cifra e del difensore Cardoni che giocherà circa metà campionato per esser poi subito ceduto l’anno successivo al Lecco.
Se ne va anche l’uruguaiano Cancela che torna in patria al Montevideo, non è una grande perdita, perdita ancora minore è il ritorno al Milan di Valli per fine prestito, alla Roma va pure l’attaccante Magnavacca nell’affare Corsini, in effetti va alla squadra riserve della Roma che fa la Serie C.
Chiude le cessioni Borsani ceduto alla Lazio dove non giocherà mai, finirà la propria carriera in terza serie.