1963/1964, il calciomercato: un Milan atalantino

Luigi Milan acquisto dal Catania 10 gol in 6 stagioni

E’ l’estate della coccarda tricolore che porteremo sulla maglia per tutta la stagione ma è anche un’estate triste e strana.
Il giorno dopo la finale vinta a San Siro muore il Papa, Giovanni XXIII, e la festa finisce subito.
Non bastando lo stesso giorno, proprio il giorno dopo la finale, l’Atalanta con un comunicato ringrazia l’allenatore Tabanelli ma comunica che sarà sostituito da Quario.
La spiegazione c’è, nella stagione 62/63 abbiamo avuto un grosso momento di difficoltà in campionato non vincendo da inizio gennaio a inizio marzo e Tentorio aveva già contattato Quario facendogli firmare il contratto, poi ci eravamo ripresi arrivando ottavi e vincendo appunto la Coppa Italia.
Il contratto firmato però c’è e quindi Tentorio preferisce fare una scelta che viene da tutti giudicata assurda piuttosto di rompere l’accordo.
Non bastasse il presidente Turani è gravemente malato ma nessuno lo sa salvo Tentorio che ha quindi l’ordine di ridurre al minimo il deficit in previsione di quanto accadrà; il problema è che siamo proprio nella stagione che vedrà il nostro esordio in una coppa europea “vera”, la Coppa delle Coppe, quindi tutti si aspettano un mercato che magari porti a Bergamo qualche “nome”.
Le due cose messe insieme creano un clima impensato dopo il trionfo della Coppa Italia, fossero esistiti i social si sarebbero fuse le tastiere, i movimenti di mercato sono pochissimi, praticamente il classico scambio con forte conguaglio a nostro favore.
La Juventus vuole l’attaccante Da Costa che noi abbiamo rilanciato facendolo giocare mezzala, oltre al conguaglio ci danno il centrocampista Gigi Milan appositamente acquistato dal Catania.
Nonostante l’orribile cognome Milan rimarrà a Bergamo sei stagioni fornendo un buon apporto, non è un grande agonista ma ha tecnica e pure tiro da fuori, segnerà in tutto dieci gol, alcuni molto importanti come quello della salvezza nel 67/68.
Le entrate finiscono qui, due giovani dalla Trevigliese, Silva e Setti, non vedranno mai il campo, in uscita termina la carriera Roncoli, è un giocatore da record, l’unico bergamasco (fino a Gianpaolo Bellini) ad aver iniziato e concluso la carriera nell’Atalanta senza mai cambiare squadra, esordio nel 49/50 e ultima stagione nel 62/63 da titolare pieno.
Lascia l’Atalanta anche Olivieri che torna a giocare nella sua Sambenedettese dopo cinque stagioni a Bergamo.
Tutto qui, finiremo comunque ottavi nonostante momenti difficili, sarà l’ultima stagione di Titta Rota che si strapperà all’inizio di Atalanta-Fiorentina (che per questo motivo giocheremo in dieci, ne prenderemo sette) e terminerà la carriera.
Soprattutto ad aprile 1964 scompare il presidente Turani diciannove anni dopo aver assunto la massima carica atalantina, ha scritto come pochi la nostra storia consolidandoci in Serie A e creando la leggenda della “regina delle provinciali”.