1974/1975 (1a parte): Scala, Marchetti, Mastro…
Estate del 1974, per una volta si conferma l’allenatore, rimane Heriberto Herrera, ma di conseguenza alcuni giocatori chiedono di andarsene essendo molto difficile la convivenza quotidiana con un allenatore molto (ma molto) rigoroso che impone una disciplina strettissima e addirittura vieta al direttore sportivo Brolis di entare in campo durante gli allenamenti.
Pirola è uno di questi e viene ceduto al Pescara, la cessione più importante è però naturalmente quella di Scirea alla Juventus, già durante la precedente stagione la trattativa era stata più che abbozzata, chiediamo 700 milioni.
A fine stagione però, visto il rendimento ulteriormente aumentato del nostro libero, Brolis e Randazzo che definiscono da parte nostra la trattativa chiedono e ottengono in più il ritorno a titolo definitivo di Giampiero Marchetti (che solo l’anno prima era titolare in nazionale), la comproprietà di Musiello e il prestito di Mastropasqua.
Marchetti e Mastropasqua rimarranno entrambi per cinque stagioni e due anni dopo saranno pilastri della squadra di Titta Rota che ci riporterà in Serie A, Musiello rimarrà solo questa stagione facendo sei gol, l’anno successivo, pur rimanendo in comproprietà tra noi e la Juventus andrà in prestito all’Avellino dove esploderà facendone diciotto, nel 76/77 verrà venduto alla Roma e il ricavato sarà diviso a metà con i bianconeri.
L’acquisto più importante è però Augusto Scala dal Bologna, garantirà ogni stagione un buon apporto in fase realizzativa e sarà fondamentale sia per la promozione del 76/77 sia per la salvezza del 77/78, rimarrà anche comunque dopo la retrocessione del 78/79 dando sempre il suo apporto fino alla retrocessione in Serie C.
L’ex allenatore della Primavera Ilario Castagner viene chiamato sulla panchina del Perugia e chiede alla sua nuova società di acquistare Pellizzaro, molto deludente nei suoi anni a Bergamo.
In Umbria (assieme a lui al Perugia anche il giovane Marchei) la piccola ala riscoprirà il senso del gol e con nove gol, uno in più degli otto realizzati in campionato qui in due stagioni, contribuirà alla prima promozione in Serie A del Perugia, ogni volta che tornerà a Bergamo da avversario si prenderà delle solenni fischiate.
L’acquisto che al momento è più eclatante, quello che dovrebbe risolvere i problemi, è l’attaccante Rizzati dal Parma, vicecapocannoniere della Serie B appena conclusa, ai ducali vanno Carelli, Bonci e un bel conguaglio.
Purtroppo Rizzati ne farà solo otto, l’anno successivo sarà rivenduto al Parma dove tornerà ad andare in doppia cifra, è la maledizione delle punte dei tre anni mediocri di metà anni settanta, si prende una punta che l’anno precedente aveva segnato molto, qui non lo fa, si rivende e lo stesso torna a segnare, nel contempo la nuova punta a sua volta deluderà ma tornerà pure lei a fare bene l’anno dopo ancora.
Proseguono i movimenti, Vianello va al Palermo, Manera al Piacenza e Macciò torna all’Ascoli, Leoncini smette e diventa allenatore in seconda di Herrera.