1974/1975 (2a parte): …Andena e Rocca, si inizia
E’ un mercato che comunque, visto a posteriori, inizia a mettere le basi per la squadra della promozione del 76/77, abbiamo già detto di Scala, Marchetti e Mastropasqua, nel mercato di novembre arriverà pure Rocca dalla Serie C cioè dall’Acireale, giocherà abbastanza ma andrà nella stagione successiva in prestito al Novara per poi tornare appunto nella stagione della promozione.
Dal Varese arriva Andena, diverrà titolare fisso per cinque anni vivendo sia la scalata alla serie A che poi la retrocessione anche se nella sua ultima stagione in nerazzurro, quella appunto finita male del 78/79, giocherà pochissimo, solo sette partite, prima di ritirarsi dal calcio giocato a soli trentadue anni.
Dopo Marchetti c’è un altro giocatore che torna a Bergamo, il fantasista Vernacchia dal Torino, rimarrà ancora due stagioni, darà anche un suo apporto di gol ma la totale discontinuità sarà una delle caratteristiche sue e della squadra in questi mediocri anni.
Dal Catanzaro il corridore Russo, purtroppo recentemente scomparso, rimarrà due stagioni, un bravuomo e un giocatore molto generoso che qualche gol lo fa, andrà poi al Rimini nel 76/77 e finirà la carriera nella sua provincia, Lecce, prima ai giallorossi e poi allo Squinzano.
Dalle giovanili esordiranno in questa difficile stagione anche alcuni ragazzi, qualcuno scomparirà poi nell’anonimato come Belotti (che torna dal prestito alla Cremonese) e Facchinetti che faranno comunque la loro carriera in serie C e D, altri come il bisontino Pircher rimarranno in prima squadra negli anni successivi facendo gol e carriera al massimo livello.
I giovani Delle Donne e Bodini (ma solo in prestito) vanno alla Cremonese, un altro giovane, Meucci, alla Reggiana.
Anche fuori dal campo la stagione sarà molto movimentata, Herrera salterà dopo sole otto giornate, sarà sostituito dall’allenatore in seconda Piccioli che con molto buon senso bergamasco trarrà più o meno il massimo possibile dalla squadra, arriveremo sesti a sei punti dalla terza posizione dove Verona e Catanzaro si troveranno a spareggiare per la promozione (vinceranno i veneti).
Non solo in panchina ci sarà un cambio, il presidente Bortolotti stanco delle molte critiche e alle prese con problemi famigliari si dimetterà a ottobre 1974, circa un mese prima dell’esonero di Herrera, la massima carica verrà assunta dal vicepresidente Sensi che gestirà la società per tutta la stagione in collaborazione con il sempre più indispensabile Randazzo.
D’altra parte la stagione si era presentata agitata fin dal ritiro, il primo fuori Bergamo, in un collegio (dove avevano studiato i giovani Bortolotti) a Paderno del Grappa in provincia di Treviso.
L’ambiente non sarà stato comprensibilmente il massimo dal punto di vista della distrazione, Randazzo racconta nel suo libro che anche in squadra l’ambiente non è particolarmente coeso, un giovane giocatore bergamasco ogni sera chiama a casa un giornalista raccontando ogni cosa con il risultato che un semplice battibecco tra Marchetti e l’allenatore Herrera viene trasformato in furiosa lite.
D’altra parte siamo nel 1974, non esistendo cellulari il giovane spione deve per forza passare dal centralino del collegio per parlare dalla propria camera, scoprirlo non è difficile.
Bortolotti ritornerà alla presidenza all’inizio della stagione successiva, dopo il sesto posto di questa arriverà un’altra stagione deludente ma poi finalmente cambierà tutto.