Loghi e maglie, seconda parte 1945-1959

Nell’immediato dopoguerra poco cambia riguardo il logo, nel 1947 secondo la Motta è quello che vedete, sono altri tempi e ciascuno inventa un pò quello che vuole, peraltro non è brutto anzi.

Figurina concorso Motta

Riguardo le maglie inizia ad affermarsi il giallorosso della città di Bergamo come seconda maglia, anzi iniziamo ad usarlo davvero spesso, in questa foto scattata all’Arena di Milano la maglia è probabilmente appunto quella tipo Lecce con strisce molto larghe

In casa usiamo spesso la maglia probabilmente azzurro chiaro con bordi e pantaloncini neri, all’epoca è la squadra di casa che usa la seconda maglia, più che altro perché gli ospiti arrivano con una maglia e con quella giocano, se l’arbitro ritiene che ci sia confusione nei colori è la squadra di casa che la cambia avendo a disposizione le altre mute.

Il logo ufficiale riportato su questa cartolina del 1948 è sempre quello anteguerra ma non è da escludere che venga usato materiale vecchio, all’epoca la questione del logo non è certo oggetto di attenzioni e precisazioni come oggi.

A fine anni quaranta usiamo in più occasioni questa maglia bianca che in sè non è nemmeno brutta ma della maglia da calcio ha pochissimo, sembra proprio un’elegante camicia.

Anche in questa foto di inizio anni cinquanta la maglia pare proprio quella giallorossa.

In questa trasferta a Bologna, sempre a metà anni cinquanta, la maglia è senza discussioni genuinamente nerazzurra, con i laccetti che chiudono il colletto.

Sempre nerazzurri ma finalmente a colori, in realtà è una foto colorata a posteriori come si capisce facilmente, il colletto è circolare, molto lineare.

Qui è tutto molto chiaro, siamo nel 1957, si festeggia il cinquantenario dell’Atalanta, la medaglietta ricordo porta un logo, ancora diverso.
Visto che la medaglietta proviene dalla società stessa è logico prendere per ufficiale (per quanto può esserlo a fine anni cinquanta) il logo, nerazzurro da un lato con la Dea che corre dall’altro.

Ormai da qualche anno la seconda maglia si è assestata sul bianco con strisce orizzontali nerazzurre, anche in questo caso è una foto colorata a posteriori, nemmeno benissimo.

D’altra parte è anche un’epoca in cui, ad esempio, una raccolta di figurine (non ancora le Panini ma manca poco all’inizio della loro dinastia) decide che il nostro logo è quello che vedete, discutibile soprattutto perché ha un immaginifico 1903 che campeggia nel mezzo.

Peraltro, sempre nel 1957, la bionda Dea che corre, snella e veloce, è rappresentata in questa cartolina da una ragazzotta bruna con notevoli polpacci, è un altro mondo, ciascuno fa un pò quello che vuole, siamo lontanissimi da diritti di immagine e loghi ufficiali (anche se almeno quello la società ce l’avrà, il difficile è stabilire quale sia).

In questa decalcomania c’è una Dea bionda ma più che altro pin-up, non fa testo perché fa parte di una serie dedicata a tutte le squadre della massima serie, immagini uguali per tutte cambiano solo maglia logo e colori; certo nel nostro caso ha qualche somiglianza con la rappresentazione che ne viene fatta di solito.

Questa versione della Dea è più o meno una via di mezzo delle altre due, bionda e con capelli lunghi, ma decisamente ragazzotta, pure provocante, il logo, poverino, si nota meno, c’è la Dea bionda ma disegnata veramente male, compare anche un pallone che si solito non c’è.

A fine anni cinquanta la maglia nerazzurra è molto classica, colletto lineare, la foto come al solito è colorata a posteriori anche se meglio di altre volte.