1968/1969 : disastro in campo e società, i due Menichelli
Acquisti
Bolognesi | Baracca Lugo |
Castoldi | Solbiatese |
Clerici | Bologna |
De Rossi | Prato |
Dordoni | Sampdoria |
Dotti | Inter |
Grassi | Lucchese |
Incerti | Lecco |
Lazzotti | Foggia |
Mantovani | Milan |
Nastasio | Livorno |
Pelagalli | Roma |
Roffi | Spezia |
Sironi | Como |
Spadoni | Baracca Lugo |
Cessioni
Balzarini | Lecco |
Bolognesi | Co |
Cella | Inter |
Danova | Fiorentina |
Marchetti | Lecco |
Pesenti | Fine carriera |
Rigotto | Livorno |
Salvori | Roma |
Santonico | Livorno |
Savoldi Gia. | Viareggio |
Savoldi Giu. | Bologna |

acquisto dal Bologna
10 gol in 1 stagione
Stanno per finire gli anni sessanta e purtroppo sta per finire un lungo periodo positivo per l’Atalanta, dal 1941 al 1968 abbiamo fatto un solo anno di Serie B, il resto nella massima serie.

Il presidente Turani è mancato nel 1964, anche Tentorio ha lasciato e inevitabilmente la guida sicura e ferma (forse a volte fin troppo ferma ma che ha sempre garantito il risultato) non c’è più.

Dopo la sofferta salvezza viene confermato Angeleri ma il mercato è caratterizzato da una notevole confusione.

La situazione societaria è molto ma molto ingarbugliata e questo si rifletterà sul mercato, poi sulla squadra e quindi sul campionato, risultato saranno ultimo posto e una retrocessione in Serie B dopo undici anni.

acquisto dall’Inter
2 stagioni
Il presidente è sempre Vicentini ma tra i consiglieri è guerra aperta sia per avere la maggioranza delle azioni sia, soprattutto e purtroppo, per decidere le operazioni di mercato e, successivamente, per metter becco sulle scelte tecniche dell’allenatore.

Tra i consiglieri quelli che fanno più casino sono Maj, Masserini e Pezzoli, ci sono anche Bortolotti (Achille naturalmente, due anni dopo spazzerà via tutta la confusione diventando presidente) e Previtali che fa mercato.

La prima operazione è la solita vendita necessaria per sistemare il bilancio, Savoldi va al Bologna per Clerici e 175 milioni, la stessa cosa, ma ovviamente con minore conguaglio, la facciamo con l’Inter alla quale va Cella in cambio di Dotti.

La deludente coppia Rigotto-Santonico non si scinde e va al Livorno in Serie B, nell’operazione arriva a Bergamo l’ala Nastasio che nella generale delusione sarà uno dei meno peggio, farà pure cinque gol risultando secondo bomber della squadra insieme a Incerti e dopo Clerici.

L’anno dopo andrà al Cagliari dove, da riserva, vincerà pure lo scudetto, livornese e grande tifoso dei labronici, tuttora vicino agli ottanta anni segue la propria squadra, negli anni precedenti pure in trasferte lontane, pure da solo.

acquisto dalla Solbiatese
2 stagioni
Altro esempio della confusione la trattativa con la Roma con la quale abbiamo Salvori in comproprietà, Previtali, che sarebbe pure il responsabile tecnico, vuole riscattare anche l’altra metà avendo il giocatore fornito buon rendimento, altri consiglieri cioè Pezzoli, Maj e Masserini vogliono riportare a Bergamo per la terza volta Pelagalli.


La Roma chiede giustamente di metterci d’accordo con noi stessi su cosa vogliamo fare, se riscattare Salvori o vendere l’altra metà per Pelagalli, alla fine prevale questa linea e non sarà un grande affare, anzi.

Previtali la prende bene e si dimette, Bortolotti esce dal consiglio (almeno praticamente), ulteriore confusione e si dimette pure il presidente Vicentini.

acquisto dal Lecco
13 gol in 2 stagioni
Si riesce ad arrivare a una specie di accordo, viene eletto presidente Mino Baracchi, organizzatore dell’omonimo trofeo ciclistico, anche se in realtà comanda un triumvirato che, oltre al nuovo presidente, comprende Bortolotti e Masserini.

Il problema è che sono tutte e tre persone con un carattere forte e abituate a decidere da accentratori, anche questa soluzione durerà fino all’anno successivo quando la presidenza verrà assunta da Achille Bortolotti, con lui inizierà un’altra storia.

C’è un caso che nella sua assurdità ben spiega la confusione e l’incompetenza presenti in società, il consigliere Maj decide l’acquisto per 27 milioni di Menichelli.

acquisto dalla Lucchese
3 stagioni
Ora, bisogna spiegare un attimo, nel 1968 Giampaolo Menichelli è un trentenne giocatore della Juventus, ex nazionale, certo nella fase discendente della propria carriera ma per l’Atalanta sarebbe un buon acquisto, forse addirittura ottimo.

Torniamo alla scena iniziale, il consigliere Maj telefona al segretario Leidi annunciando l’acquisto di Menichelli per 27 milioni, una cifra ragionevole per un giocatore della Juventus; Leidi ne è contento ma due giorni dopo arriva in sede un giovanotto con la sua valigetta, è…Menichelli solo che è un altro Menichelli rispetto a quello noto a livello nazionale.

acquisto dalla Spal
1 gol in 1 stagione
Questo giovanotto è Massimo Menichelli, arriva dai ragazzi della Spal e qui non giocherà nemmeno in Primavera, Maj l’ha pagato 27 milioni, non è chiaro cosa ci abbia potuto vedere.

I movimenti in entrata e uscita sono davvero tanti, il fratello di Beppe Savoldi, Gianluigi, va in prestito al Viareggio, un giovane Giampiero Marchetti va al Lecco in comproprietà nell’operazione Incerti e Pesenti termina la carriera a causa del gravissimo infortunio occorsogli a Firenze nel dicembre 1967.

Alla Fiorentina viene ceduta l’ala Danova, dopo tre stagioni più che buone, fa in tempo a giocare le partite di Coppa Italia di questa stagione 68/69, saranno le uniche tracce positive della stagione, vinceremo il girone a quattro con Como, Lecco e Inter ma non passeremo comunque il turno, sono nove gironi e la peggiore vincente (cioè con punteggio più basso) viene eliminata, con quattro punti siamo proprio noi.

Le uscite sono terminate ma le entrate sono molto più numerose, arrivano due portieri, De Rossi dal Prato e Grassi dalla Lucchese, entrambi arrivano dalla Toscana, il secondo arriva addirittura dalla Serie D.

Tra i due però sarà proprio Grassi che farà una carriera tra Serie A e Serie B tornando pure a Bergamo nell’altra sfortunata stagione 72/73 (farà in totale tre stagioni qui, una più sfortunata dell’altra come risultati di squadra, due retrocessioni in Serie B e una sfiorata in Serie C).

Non è finita, dalla Solbiatese il difensore Castoldi, dallo Spezia l’attaccante Roffi e dal Lecco l’attaccante Incerti che sarà secondo bomber alla pari di Nastasio con cinque gol.

Dopo lo spettacolare pareggio alla prima giornata con la Juventus, un 3-3 che ricordo bene di persona, perdiamo a Firenze alla seconda con un rigore inesistente all’ultimo minuto, la reazione è violenta e alla fine assommiamo tre giornate di squalifica per il portiere De Rossi, due a Gigi Milan, una a Clerici e inizia a serpeggiare in squadra un nervosismo, anche giustificato, che poi si estenderà alla dirigenza e poi alla tifoseria con una partita persa a tavolino (con la Roma), un giocatore che prenderà dieci giornate di squalifica (Dotti) un sacco di ammonizioni e espulsioni e pure infortuni.

Nel mercato di novembre si cerca di correre ai ripari prendendo ancora giocatori, addirittura quattro, il difensore Dordoni dalla Sampdoria, il centrocampista Lazzotti dalla Spal, un altro centrocampista dal Como, Sironi e, visto l’infortunio di Cometti a Vicenza, un altro portiere ancora, Mantovani dal Milan.

Dalla Primavera esordiscono pure ragazzi come Moro e Doldi (che a febbraio 1969 vinceranno il Torneo di Viareggio con la Primavera stessa allenata da un altro Moro, Silvano) insomma alla fine avranno giocato almeno una partita in stagione ufficiale ventotto giocatori, per l’epoca è un numero pazzesco visto che esistono solo due cambi possibili e uno è quello del portiere.

Nel generale casino non potevano mancare cambi di allenatore, a inizio marzo salterà Angeleri sostituito proprio dall’allenatore della Primavera Silvano Moro al quale si chiede un mezzo miracolo pochi giorni dopo la vittoria al Viareggio.

Tutto questo non bastando a tre giornate dalla fine il miracolo intero si chiede al vecchio Ceresoli (che giustamente, scherzando con l’omonimia, dice ” mi chiamo Ceresoli ma non sono quello delle pompe funebri”), ovviamente e giustamente arriviamo ultimi e retrocessi.