Atalanta-Como 2-1 (1-0)

Leschly Soerensen 3′
Battista Rota 82′

Stadio Comunale
13 maggio 1951
34a Serie A 50/51

Mancano cinque giornate al termine, siamo in piena lotta salvezza e l’attacco non è eccezionale, cioè Soerensen segna e pure tanto, ne farà 20 il danese e ne farà 11 Svend Hansen ma la squadra intera 48, quindi tutto il resto della squadra 17 (il tutto in 38 partite).

La società decide di cambiare allenatore proprio a inizio anno solare 1951, al posto di Varglien arriva l’inglese Neville.
La squadra è quella che è e anche l’inglese con i suoi metodi forse più moderni non è che può fare miracoli…o forse si, quando arriva il Como si inventa una magata.

Magari è solo fortunato comunque prende il terzino della squadra Primavera che due anni prima aveva vinto lo scudetto della categoria (all’epoca si chiama Ragazzi e il centravanti è Galimberti, il padre di Claudio) e lo fa esordire in Serie A ma come centravanti proprio con il numero nove.
Il terzino altri non è che un giovanissimo Titta Rota, non ancora diciannovenne, che corre molto, è grintoso e salta molto bene di testa.

Dopo tre minuti di partita comunque segna l’usato sicuro, il solito Soerensen, l’azione però parte proprio da una lunghissima rimessa in gioco del giovane Rota, la palla spiove in area, salta Hansen con il difensore, la palla arriva a Soerensen che segna con un tiro molto angolato.
Teniamo soffrendo (il Como prende pure un palo) il vantaggio fino a otto dal termine quando raddoppia proprio Titta Rota, Mariani lo serve al limite dell’area, il giovane attaccante (questa volta almeno) supera l’avversario e segna con tiro calmo e preciso proprio come se fosse un centravanti vero.

Cinque minuti dopo accorcia il Como con un rasoterra da fuori ma passano altri tre minuti e l’arbitro fischia la fine, abbiamo vinto e la favola del terzino esordiente goleador è realtà.
Come vedremo la favola non finisce qui anzi la carriera del Titta è appena cominciata.