Una parte importante della nostra storia, quando si ricomincia una stagione con tutte le speranze, i sogni, la voglia di vedere i nuovi giocatori. Abbiamo scelto il periodo tra le due nostre vittorie di trofei, la Coppa Italia del 1962/1963 e l’Europa League del 2023/2024. Nelle stagioni precedenti la preparazione si svolgeva esclusivamente allo stadio, non esisteva il concetto di “ritiro” i giocatori si recavano ogni giorno allo stadio per la seduta di allenamento esattamente come facevano durante la stagione. Negli anni sessanta inizia a diffondersi l’idea di fare un ritiro, di solito in località montana per avere un clima fresco durante l’estate, iniziano le squadre metropolitane e man mano seguono le altre, iniziamo anche noi, certo la sede prevalente è ancora lo stadio ma cominciamo a fare qualche periodo nelle montagne bergamasche. Dagli anni settanta andare in ritiro in località montane per due-tre settimane è praticamente scontato, obbligatorio, almeno fino alla terza serie ma anche oltre tutte le società lo fanno. Il periodo d’oro dei ritiri estivi dura fino a circa un decennio fa quanto tante società iniziano ad avere propri centri sportivi di alto livello: ai campi, agli spogliatoi e alle palestre, hanno aggiunto nel tempo le strutture di contorno come gli alloggi per i giocatori e lo staff, gli spazi per l’ospitalità, lo svago e il riposo di giocatori e staff, gli uffici per il personale, le zone di ricezione e lavoro per i giornalisti ospiti, le aree dedicate alla produzione dei media interni del club. Così hanno trasformato i centri di allenamento in oasi in cui il club si ritrova per l’intera giornata, e può sostare per un lungo periodo come il ritiro estivo. Naturalmente rimane nei tifosi il ricordo dei ritiri estivi in località anche di vacanza, le amichevoli con le squadre locali, per noi atalantini storiche sono località come Ziano di Fiemme e Roncegno in Trentino, San Pellegrino e Rovetta nella Bergamasca. Tante altre sono però le località che ci hanno ospitato, se qualcuno ci tiene a ricordare (magari con gli amici con i quali c’era andato) di preciso il tal ritiro della tal stagione ora potrà farlo. Iniziamo con la prima parte dal 62/63 al 73/74.
62/63
Stadio
Bg
8/8
62/63
San Pellegrino
Bg
16/8
Si comincia allo stadio, notare la palla medicaSeconda parte del ritiro a San Pellegrino, la doppia location tornerà una trentina di anni dopo
63/64
Presolana
Bg
2/8
All’epoca si sa tutto di tutti, tutta la disavventura di Christensen spiegata nei minimi particolari
64/65
Stadio
Bg
5/8
D
Domenghini appena ceduto all’Inter chiede di allenarsi con la squadra tutto normale
65/66
Stadio
Bg
28/7
A piedi alla Maresana alle sette del mattino
66/67
Stadio
Bg
9/8
Probabilmente in tuta chi deve perdere peso
67/68
Stadio
Bg
3/8
Ci si allena con le maglie da gioco
68/69
Stadio
Bg
2/8
Tutti in tuta, l’uniformità non ha ancora alcuna importanza
69/70
Stadio
Bg
2/8
Iniziano a notarsi tenute da allenamento più omogenee, anche se non per tutti naturalmente
70/71
San Pellegrino
Bg
28/7
Si torna a San Pellegrino otto anni dopo
71/72
Clusone
Bg
2/8
Ravanelli definisce molti retroscena “patetici”
72/73
Stadio
Bg
28/7
Allenamenti allo stadio, i giocatori alloggiano al San Marco
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