Giovanni Pirola

Nasce a Vimercate, cresce nelle giovanili della Vimercatese dove esordisce in Serie D, sale al Como in Serie C e nel 68/69 arriva alla Reggina in Serie B.

La rosa atalantina in ritiro per preparare la stagione 70/71, Pirola è il terzo da sinistra accosciato

Alla Reggina Pirola è compagno di squadra di un massiccio stopper toscano che spazza la propria area con poderose testate, si chiama Nedo Sonetti e lo ritroveremo una decina di anni dopo in altra veste.
Intanto però noi siamo in Serie B come i calabresi e impostiamo un secondo maxiscambio che sarà decisivo in questo mercato, dopo quello tra giovani e vecchie volpi con la Juventus ecco quello con la Reggina, tipica squadra cadetta, lo scopo è portare a Bergamo giocatori di categoria che diano una connotazione da battaglia alla rosa.
In Calabria vanno quattro giocatori, l’attaccante Comini, il centrocampista Sironi, i difensori Poppi e Sali, in cambio arrivano l’attaccante Vallongo, il centrocampista Pirola e il difensore Divina.
I tre nuovi arrivi daranno un grande contributo e, specialmente Divina e Pirola, rimarranno alcuni anni a Bergamo indossando anche la fascia da capitano.

Il secondo gol di Pirola (nascosto dal portiere) sullo sfondo si vede ancora la Nord incompleta

Pirola esordisce in maglia atalantina il 30 agosto 1970 in Coppa Italia a Monza, è un pareggio, anche il suo esordio in campionato in nerazzurro finisce pari e senza gol, siamo a Terni ed è il 20 settembre 1970.
Prendiamo il primo gol a Caserta a metà novembre alla nona giornata, Pirola contribuisce con la propria corsa a una solidità notevolissima, è però anche buon distributore di palloni e, come vedremo, non mancherà qualche gol (anche se non è il suo principale compito).
Il primo gol arriva a Santa Lucia, anzi vista la festività ne arrivano due, il secondo e il terzo contro il Pisa nel netto 3-0 ai toscani.
Passano sette giorni e Pirola si ripete a Como, alla fine la vittoria sarà ancora netta, 1-4, ma Pirola sbloca il risultato dopo venti minuti con un tiro al volo di destro su cross di Sacco, è un gol molto importante che apre la via alla nostra prima affermazione esterna.

Il rendimento di Pirola è sempre molto alto, il suo compito non è quello di segnare ma se capita…e infatti capita, per la quarta volta, ad aprile, nell’insidiosa trasferta di Massa Carrara, la Massese è ultima e arriverà ultima ma noi dobbiamo vincere e il gol di Pirola su punizione è decisivo.
Agli spareggi di Bologna il contributo di Pirola è come sempre importante, viene ovviamente confermato ed esordisce in Serie A alla prima giornata del 71/72 nell’immeritata sconfitta a San Siro sul campo dell’Inter campione d’Italia.

Anche su punizione Pirola colpisce.

Pirola è titolare fisso anche nella sfortunta stagione 72/73, la salvezza pare acquisita con cinque punti di vantaggio a tre giornate dal termine ma poi sappiamo com’è finita.
Il centrocampista nerazzurro segna una sola rete, all’ultimissima partita della stagione, siamo già retrocessi e giochiamo il girone finale di Coppa Italia, lo giochiamo pure bene, arriveremo secondi dietro al Milan e davanti a Cagliari e Napoli.

25 sono le presenze della stagione 71/72 comprese quelle in Coppa Italia e nel Torneo angloitaliano

Purtroppo la finale la fa la vincente, arrivare secondi non conta, comunque il gol di Pirola è decisivo per battere il Cagliari nell’ultima partita, è il 27 giugno 1973.
Siamo tornati in Serie B e Pirola gioca la sua ultima stagione in nerazzurro, Pirola è ovviamente titolarissimo e pure capitano, purtroppo la stagione è deludente, arriveremo a metà classifica senza mai dare l’impressione di poter lottare per la promozione.

Atalanta 72/73, Pirola è il seconda da sinistra accosciato

Paradossalmente in questa deludente stagione nasce un coro che diverrà storico (in quanto probabilmente il primo dedicato dai Commandos a dei singoli giocatori) Bonci-Pirola-Pellizzaro olè.
La sua ultima partita in nerazzurro si gioca il 16 giugno 1974, battiamo a Bergamo il Bari già retrocesso, Pirola è in campo con la sua numero dieci.
Estate del 1974, per una volta si conferma l’allenatore, rimane Heriberto Herrera, ma di conseguenza alcuni giocatori chiedono di andarsene essendo molto difficile la convivenza quotidiana con un allenatore molto (ma molto) rigoroso. che impone una disciplina strettissima e addirittura vieta al direttore sportivo Brolis di entare in campo durante gli allenamenti

Atalanta 73/74, Pirola è il capitano

Pirola è uno di questi e viene ceduto al Pescara, si chiude così la sua carriera in maglia atalantina.
Lo ritroveremo da avversario nella stagione successiva con il Pescara, dopo un solo anno va al Parma in Serie C, anche in questo caso dopo un solo anno si sposta (anche se di poco) al Modena in Serie B e lo ritroviamo come avversario due volte, battendolo peraltro in entrambi il casi, è il 76/77.
Ultimo trasferimento della sua carriera al Pergocrema in Serie C dove chiude la carriera, dopo quattro stagioni in gialloblu, proprio nella stagione 80/81 che ci vede retrocedere in terza serie.
Peccato perchè solo due mesi dopo il suo ritiro incontreremo il Pergocrema in Coppa Italia di Serie C, sarebbe stato bello ritrovarlo per l’ennesima volta per un meritatissimo applauso e saluto.
Nel 2011 il suo comune, Vimercate, lo premia con una meritatissima benemerenza sportiva, Pirola ha lasciato nei tifosi delle sue squadre sempre un ricordo molto positivo per serietà, impegno e anche capacità tecniche.
La scritta sul colletto della nostra attuale maglia “sempre sudata” sarebbe stata perfetta per lui.
Grazie di tutto Giovanni Pirola.

Segna 5 gol ma ne fa 4 nella sola stagione 70/71, quella della promozione in Serie A, fa addirittura una doppietta a Santa Lucia del 1970 nel 3-0 al Pisa, la domenica successiva sblocca il risultato a Como e apre la via al travolgente 1-4, il quarto gol decide la trasferta di Massa Carrara ad aprile 1971.

Giovanni Pirola nato a Vimercate 13 febbraio 1946 e morto a Vimercate il 15 settembre 2023, 146 presenze e 5 gol con l’Atalanta.