Juventus-Atalanta 0-1

Torino Stadio Comunale
8 ottobre 1989
8a Serie A 89/90

Caniggia vola… e la Dea pure.
Dopo il grande colpo firmato Evair torniamo a Juventus all’ottava giornata della stagione 1989/1990, siamo appena stati eliminati al primo turno di Coppa UEFA dallo Spartak Mosca e siamo ancora senza il bomber brasiliano che sta per rientrare dopo il grave infortunio subito a maggio.

Bonacina e Marocchi

Navighiamo in un tranquillo centro classifica ma parte della Nord contesta il presidente Bortolotti (Cesare), anche se onestamente i motivi non sono chiarissimi, sono stati ceduti Fortunato e Prytz ma è arrivato Caniggia a comporre un formidabile terzetto di stranieri con Stromberg, ormai capitano, e il rientrante Evair; al mercato di riparazione ottobrino è arrivato anche Giorgio Bresciani dal Torino che si renderà subito utile.

Torciata all’ingresso in campo

Ad accompagnare la Dea a casa della Signora siamo comunque in qualche migliaio, spiccano gli striscioni delle Brigate, dei Wka e delle Teste Coce di Osio ma in Maratona campeggia pure un lunghissimo striscione di contestazione “Atalanta folle amore dirigenza grande dolore”.

La squadra non pare però risentirne grandemente, non siamo più una neopromossa e i padroni di casa non sono in una grandissima edizione, nell’occasione sono anche privi dei due russi Zavarov e Aleijnikov e schierano il minuscolo Rui Barros (1.60 di altezza, in pratica il Maxi Moralez degli anni novanta) insieme a un ancora giovane Casiraghi, insomma non proprio un attacco irresistibile.

L’inizio dello striscione di contestazione

Tatticamente inoltre la Juve oltre al libero Tricella ha due stopper, Bruno segue la nostra unica punta Caniggia mentre Bonetti (il fratello alto dell’Ivano che aveva giocato qui due anni prima) va in fascia dove trova o Stromberg o Nicolini, ma soprattutto trova grande difficoltà.

Panoramica della Maratona nerazzurra

Così giochiamo in pratica con un uomo in più in mezzo al campo e si vede subito, dopo tre minuti Bonacina è solo a centro area davanti a Tacconi ma è fermato in modo molto dubbio da Tricella, passano pochi minuti ed è Madonna a colpire la parte esterna della traversa con un tiro cross.

Ferron sicuro in presa su Pasciullo, Vertova, Stromberg, l’ex Fortunato e Casiraghi

Al quarto d’ora è Marocchi a pareggiare il conto dei legni con una… legnata che centra l’incrocio, ma alla mezzora è ancora Pasciullo a calciare al volo in area un pallone arrivato da un lungo lancio di Prandelli, Tacconi respinge, riprende Nicolini e salva un difensore.

La zampata di Caniggia…

A fine primo tempo siamo sicuramente stati più pericolosi noi e Tacconi ha già dovuto fare due difficili parate mentre Ferron non si è in sostanza sporcato i guanti.

…in due sequenze…

Ci si aspetta un secondo tempo diverso ma dopo due soli minuti è Stromberg ad arrivare ancora davanti al portiere bianconero che stavolta è battuto dal tiro dello svedese e solo Tricella sulla linea riesce ad evitare il nostro vantaggio.

…poi esulta

La ripresa prosegue con qualche opportunità per parte ma senza grandi sussulti fino alla mezzora quando arriva il momento del figlio del vento: corner battuto corto, palla rasoterra che viaggia da sinistra a destra, ed è toccata per il potente rasoterra dal limite di Contratto, Tacconi questa volta non trattiene e sul filo del fuorigioco si avventa Caniggia che con una vera e proprio zampata tocca in rete per il definitivo 0-1.

Madonna, Pasciullo e Stromberg festeggiano Caniggia

La Juve nel restante quarto d’ora non crea assolutamente alcuna occasione e i due punti prendono l’autostrada per Bergamo insieme al popolo nerazzurro trionfante che si diverte pure in coda a sbeffeggiare i numerosi pullman degli Juventus Club bergamaschi.

Claudio Caniggia otto gol nella Serie A 89/90