Lazio-Atalanta 1-1
Roma Stadio Nazionale Flaminio
24 ottobre 1948
6a Serie A 48/49
Si va a Roma e già che siamo lì si va pure in visita a Papa Pio XII che si informa di come va la squadra, vuole parlare con i più giovani del gruppo, Bertoli e Medolago e fa commuovere perfino un duro come Casari.
La squadra, anche per rispondere a Sua Santità, va così e così, infuria sempre nei bar bergamaschi la guerra tra “metodisti” e “sistemisti” cioè il vecchio e il nuovo, in mancanza di social tutti scrivono all’Eco oltre a sostenere furiose discussioni a suon di bianchi e rossi (per la gioia dei baristi si presume).
Si gioca al Flaminio e l’inizio è tutto atalantino anche se nell’unica azione laziale i padroni di casa prendono un palo pieno, passano due minuti e però passiamo noi, l’ex laziale Cecconi viene lanciato sul filo del fuorigioco, tutta la difesa locale si ferma alzando la mano, per la terna arbitrale è tutto buono, 0-1.
La Lazio si butta in avanti e, curiosamente, il palo lo prendiamo noi con Astorri, si va al riposo in vantaggio ma dopo tre minuti della ripresa Casari non riesce a bloccare un tiro dal limite, due laziali si buttano sulla respinta, il portiere bergamasco riesce ancora a respingere ma sulla ribattuta segna un terzo laziale, è il definitivo 1-1.
I padroni di casa cercano di vincere ma noi, forti anche della benedizione papale (forse) teniamo bene e portiamo a casa un importante punto.