La città veneta è invasa da 250 atalantini (per l’epoca è un’invasione) si gioca all’Appiani che già nel 1938 viene definito “antiquato”, il Padova ci ha giocato, sperabilmente con qualche ammodernamento fino a metà anni novanta.
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Prosegue l’imbattibilità iniziale, con la regia di Perrucci e gli assist di Scategni battiamo facilmente i liguri
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Prima vittoria in trasferta, dopo due deludenti pareggi c’è comunque un buon seguito in Piemonte, si organizza un pullman, 25 lire il costo del viaggio.
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Sesta giornata del 38/39, dopo quattro pareggi e una vittoria passiamo ad Alessandria anche se in effetti manca pochissimo che arrivi l’ennesimo pareggio.
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Quarto pareggio su cinque partite, siamo ancora imbattuti ma vinciamo troppo poco
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Prosegue la serie positiva iniziale, dopo due pareggi e il set tennistico con il Casale arriva il terzo pareggio a Pisa.
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Dopo la doppia trasferta iniziale al Sud alla terza di campionato esordiamo a Bergamo e vinciamo il set con un Casale decimato dalle squalifiche.
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Seconda giornata e seconda trasferta, all’epoca le trasferte al Sud sono consecutive per risparmiare sui viaggi, si sta in giro una settimana però.
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Giornata iniziale di campionato, siamo appena retrocessi dalla prima esperienza in Serie A, abbiamo un nuovo presidente, l’industriale delle candele Bertoncini, un nuovo allenatore, l’ungherese Kerstesz
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