1964/1965 : Con Petroni son bianchi i calzettoni
Acquisti
Anquilletti | Solbiatese |
Battaglia | Juventus |
Bolchi | Inter |
Landoni | lazio |
Petroni | Inter |
Cessioni
Calvanese | Catania |
Christensen | Lazio |
Domenghini | Inter |
Nielsen | Morton |
Rota | Fine carriera |

acquisto dall’Inter
10 gol in 1 stagione
Si cambia ancora mister, torna Valcareggi dopo due anni di Fiorentina (la seconda stagione era stato esonerato).
Peraltro anche noi nella precedente stagione abbiamo esonerato Quario, il subentrante Ceresoli ancora una volta ci aveva salvato, ancora una volta aveva preferito, non si sa quanto spontaneamente, tornare a fare il secondo.

Come al solito il leit motiv estivo è chi cedere per sanare il passivo di bilancio, stavolta tocca a Domenghini, lo vogliono Inter e Juve.
La Juve sarebbe disposta a lasciarlo a Bergamo ancora un anno in prestito ma offre poco e Tentorio preferisce trattare con l’Inter.

Trattativa complessa, in cambio di Domenghini oltre al notevole conguaglio servono giocatori per rinforzare la squadra, soprattutto un attaccante, l’anno prima l’ala di Lallio era stata largamente il miglior realizzatore con nove gol.
Tentorio vuole Petroni, l’Inter non vuole darlo (perchè Herrera non vuole perderlo nonostante abbia fatto male il primo anno a Milano dopo un’ottima annata in doppia cifra a Catania), ci offre altre punte come Ciccolo e addirittura Milani che sarà poi il loro centravanti titolare.

Tentorio si impunta e minaccia di andare dalla Juventus, alla fine si arriva a un accordo per Domenghini, l’Inter ci dà 105 milioni più i prestiti di Bolchi (con diritto di riscatto) e Petroni.

Inizialmente Petroni nell’affare era definitivo e il conguaglio più basso ma poi alle visite abbiamo scoperto che il nostro nuovo centravanti ha un difetto alla vista (per questo probabilmente giocheremo tutta la stagione con i calzettoni bianchi invece dei consueti nerazzurri) e quindi ci siamo cautelati prendendolo solo in prestito facendo ovviamente aumentare il conguaglio in denaro.

Lasciano anche i due scandinavi, Nielsen va a giocare in Scozia, Tentorio lo cede per il comportamento tenuto durante e dopo la partita di Coppa delle Alpi con il Genoa, litiga in campo con Colombo, lascia il campo, e lascia pure il ritiro della squadra.

Tentorio è molto rigido sulla disciplina, addirittura c’è un decalogo di comportamento che oggi sarebbe inverosimile, i giocatori non possono lasciare Bergamo se non con la squadra, non possono guidare l’auto, devono esser a casa al massimo alle dieci di sera, non possono bere alcoolici e ovviamente non possono “andare a donne” (consentite fortunatamente le mogli o compagne).

acquisto dall’Inter
2 gol in 1 stagione
Ok ma chi controlla tutto questo ? Paradossalmente è la parte più facile, l’Atalanta ha una squadra di “informatori” che lo fanno, pedinano i giocatori, suonano a casa dopo le dieci di sera e il giocatore deve “farsi vedere” oppure telefonano (non esistendo i cellulari ovviamente al telefono di casa) e se il giocatore non risponde alle dieci e qualche minuto sono multe.



Non bastasse poi ci sono anche i tifosi che segnalano di aver visto il tale giocatore nel tale locale fuori orario o anche i casellanti dell’autostrada, che poi vengono ricompensati con qualche biglietto per la partita, che segnalano in caso di “giocatore alla guida”.

Insomma con tutta questa rete spionistica un giocatore che non si comporta bene addirittura in campo viene imbarcato senza dubbio.
Come abbiamo visto Nielsen viene ceduto per motivi disciplinari, va al Morton, squadra scozzese, se ne va anche l’altro danese, Christensen, alla Lazio in cambio del centrocampista Landoni.

Landoni rimarrà solo per questa stagione, centrocampista molto mobile ma poco tecnico, andrà poi al Palermo e ne diverrà una bandiera.
Torna al Catania l’attaccante Calvanese, viene in qualche modo sostituito dal prestito dalla Juventus del brasiliano Battaglia che due anni prima avevamo cercato di prendere.

acquisto dalla Lazio
1 gol in 1 stagione
Termina la carriera Roncoli, è un giocatore da record, l’unico bergamasco (fino a Gianpaolo Bellini) ad aver iniziato e concluso la carriera nell’Atalanta senza mai cambiare squadra, esordio nel 49/50 e ultima stagione da titolare pieno nel 62/63, in effetti nel 63/64 gioca solo le ultime tre partite stagionali, quelle della Coppa delle Alpi.

Sarà una totale delusione, sei partite zero gol e due espulsioni per fallo di reazione, un record.
Alla seconda espulsione Tentorio non ci vede più e lo mette fuori rosa.

Lascia il calcio giocato Titta Rota iniziando la carriera di allenatore nelle giovanili, una dozzina di anni dopo siederà sulla panchina della prima squadra riportandoci in Serie A.

Il terzino viene idealmente sostituito dall’acquisto dalla Solbiatese del giovane Anquilletti, il ventunenne difensore nonostante il salto dalla Serie D alla massima serie gioca molte partite diventando poi titolare fisso l’anno successivo.

Rimarrà solo due stagioni poi diverrà una bandiera del Milan fine alla metà degli anni settanta.

In tutto questo viene nominato anche il nuovo presidente, è il Commendator Vicentini, presidente della Magrini e vicepresidente del Panathlon di Bergamo, Tentorio è vicepresidente (ma come al solito è quello che praticamente comanda) dopo tanti anni non fa più parte della società l’avvocato Mayer.

Ci salveremo praticamente solo grazie alla difesa bergamasca (Pizzaballa, Pesenti, Nodari e Gardoni) che sarà la quarta del campionato, l’attacco sarà il peggiore, il bomber per così dire sarà Petroni con sette gol, ne faremo in tutto diciannove.