Atalanta-Bologna 2-0

Gigi Milan e il bolognese Furlanis, sullo sfondo il pezzettino mancante di Curva Nord (già con il cartellone di Achille Bortolotti)

Stadio Comunale
13 settembre 1964
1a Serie A 64/65

Cadono a Bergamo i neocampioni.
Il Bologna campione d’Italia (dopo aver vinto lo spareggio con l’Inter) arriva a Bergamo alla prima giornata, non è più lo squadrone “che tremare il mondo fa (ceva) “ negli anni trenta ma comunque arriva con lo scudetto sul petto per l’ultima volta nella loro storia e il pronostico non c’è certo favorevole.
Abbiamo anche perso Domenghini per i consueti problemi economici che ci costringono a sacrificare i migliori giocatori, in cambio dell’ala di Lallio sono arrivati Petroni, il prestito di Bolchi e centocinque milioni che sono stati di grande sollievo per il bilancio.

Pizzaballa esce di pugno

In più in aprile è scomparso il leggendario presidente Turani che ci aveva guidato con mano sicura nel ventennio più glorioso della nostra storia e la situazione a livello societario non è ottima, addirittura dopo la vittoria con i felsinei il sindaco arriva negli spogliatoi ad abbracciare l’Ing. Tentorio (padre dell’ex sindaco) che sta reggendo la società in un momento di ricambio dirigenziale molto difficile.
La squadra ne risente e si salva con qualche difficoltà, i problemi sono soprattutto davanti, infatti chiudiamo con il peggior attacco del campionato con soli diciannove gol segnati e ci salva solo la difesa bergamasca con Pizzaballa, Pesenti, Nodari e Gardoni che con ventotto gol subiti sarà la quarta assoluta.
Il Bologna arriva tre giorni dopo aver incontrato l’Anderlecht nell’andata del primo turno della Coppa Campioni (ha perso e sarà poi subito eliminato) e quindi ha voglia di rifarsi cominciando bene il campionato ma la fatica europea pesa ed anche la giornata, nonostante il cielo nuvoloso, è afosa.

Haller affrontato da Nodari

Il Comunale è pieno in ogni ordine di posti, davanti a venticinquemila spettatori dimostriamo subito di esser atleticamente superiori e, dopo le schermaglie iniziali, Nova lancia Mereghetti che resiste a una carica e fulmina Negri con un tiro da fuori area.
I felsinei reagiscono e prima Pascutti spara in Curva Nord, che pure non completa ora esiste, in piena area da pochi metri e poi Bulgarelli impegna Pizzaballa.

Al rientro in campo chiudiamo la partita dopo cinque minuti: punizione di Mereghetti dal limite, sul cross il classico sole negli occhi contro il portiere che gioca sotto la Nord provoca una papera clamorosa di Negri che in uscita alta si lascia scappare la palla e Nova non ha difficoltà a buttarla dentro.
Il Bologna prova ancora qualcosa ma Gardoni e Pizzaballa fanno buona guardia e anzi è Petroni a mangiarsi il terzo gol, il neoacquisto dopo uno scambio con un Mereghetti davvero onnipresente arriva davanti a Negri che salva in uscita bassa.

Ancora Pascutti con la “melina”

Ormai dominiamo e si finisce addirittura con un prolungato possesso palla, negli anni sessanta prende il nome di “melina”, il tutto tra gli applausi del pubblico.
La cosa fa però imbufalire gli scudettati bolognesi, specie Pascutti, attaccante della Nazionale noto anche per un carattere non certo pacifico, che minaccia vendetta per la partita di ritorno.
Il bello è che al ritorno pareggeremo 1-1 con gol di Petroni all’ultimo minuto quindi la vendetta rossoblù dovrà aspettare, a fine campionato saranno poi solo quattro i punti di differenza che ci separeranno dai boriosetti bolognesi.

Mario Mereghetti un gol nella Serie A 64/65
Enrico Nova due gol nella Coppa Italia 64/65