Atalanta-Napoli 3-1
Stadio Azzurri d’Italia
16 novembre 2008
12a Serie A 08/09
Siamo Brasil.
È ancora l’Atalanta di Del Neri che, dopo un buon inizio di campionato, vive un momento meno brillante: non si vince da cinque giornate e a Bergamo arriva il Napoli a sorpresa secondo in classifica.
È già il Napoli di un giovane Hamsik e di Lavezzi (in estate vicino all’arrivo a Bergamo) ma è soprattutto un Napoli che, oltre a schierare l’ex Inacio Pià, ha in campo i futuri atalantini Contini e Denis e in panchina Edy Reja.
Il baffo di Aquileia schiera invece l’Atalanta con il consueto 4-4-1-1 con Doni a centrocampo e Floccari dietro a Vieri per la prima volta in stagione schierato dall’inizio; in panchina insieme a Consigli c’è un giovanissimo Bonaventura insieme a Cerci.
Nei primi due minuti sono gli ospiti a farsi pericolosi con Lavezzi da lontano e con un cross di Denis sul quale Maggio impegna Coppola in una respinta di pugno stilisticamente non perfetta ma efficace.
La prima risposta nerazzurra arriva al quarto d’ora con Floccari che appoggia dietro a Doni, il capitano colpisce cadendo a terra in diagonale e la palla va a sfiorare il palo.
Dopo trentacinque minuti deve uscire il futuro Tanque dolorante a un polso, al suo posto entra Zalayeta che inizia il proprio pessimo pomeriggio facendosi ipnotizzare da Coppola che salva un gol quasi fatto.
Finisce così il primo tempo a reti bianche e la ripresa inizia subito con una grossissima occasione sprecata da Pinto che, liberato da Doni a tu per tu con Iezzo, cerca di dare di fianco allo smarcato Floccari ma si fa bloccare il debole tocco dal portiere.
Al quarto d’ora è chiamato al lavoro ancora l’estremo difensore ospite che, con una prodezza, alza in angolo un colpo di testa di Floccari che si stava insaccando sotto l’incrocio.
L’assalto atalantino prosegue e sul conseguente calcio d’angolo ancora Floccari colpisce di testa ed è Blasi a salvare sulla linea.
Passa meno di un minuto e passa pure l’Atalanta in vantaggio con un’invenzione di Ferreira Pinto che, ricordandosi improvvisamente di essere brasiliano, entra in area sulla destra con una grande finta di sinistro, fa sedere Contini e Vitale, e scarica una gran bordata di destro assolutamente imparabile prima di togliersi la maglia e di correre sotto la Nord.
Passano altri cinque minuti e Zalayeta completa la sua pessima comparsata facendosi anticipare da Talamonti per poi stenderlo e procurarsi il secondo giallo.
Ormai gli eventi della partita si susseguono ogni cinque minuti, al venticinquesimo l’arbitro Brighi inventa dal nulla un rigore per il Napoli quando Manfredini colpisce nettamente il pallone entrando in scivolata su Lavezzi: dopo le violentissime proteste nerazzurre, Manfredini e capitan Doni su tutti, Hamsik trasforma spiazzando Coppola.
Doni è talmente nervoso da chiedere a gran voce a Del Neri di essere cambiato prima di essere espulso, il mister non gli dà retta e quando mancano dieci minuti al termine, mette il Pajarito Valdés per Vieri per sfruttare meglio la superiorità numerica sulle fasce.
Se le proteste atalantine sul rigore concesso ai partenopei sono state violentissime, tutto lo stadio va vicino a una crisi isterica quando a otto minuti dal termine Floccari ruba palla a un difensore nei pressi della bandierina e serve Ferreira Pinto, il brasiliano sfonda sulla destra in piena area servendo all’indietro il neoentrato Valdés che, nei pressi del dischetto del rigore, fa scorrere il pallone evitando l’intervento di Maggio che non può fare altro che stenderlo prima che il cileno scarichi in rete indisturbato.
Incredibilmente il penalty non è concesso, Del Neri si fa espellere per proteste e il clima da bollente diventa incandescente.
L’assalto atalantino è ormai furente, quando mancano ormai solo tre minuti al termine Doni si procura una punizione dai venticinque metri: lo stesso capitano tocca per il sinistro di Manfredini che, deviato dalla schiena di un difensore, s’infila alla destra del portiere facendo letteralmente esplodere tutto lo stadio.
Tutti rincorrono l’autore del gol sotto la Nord (panchina compresa) e addirittura il sempre posato direttore sportivo Osti va a esultare a brutto muso davanti all’arbitro che lo espelle.
In un catino ormai ribollente di entusiasmo l’Atalanta gestisce gli ultimi minuti senza difficoltà e anzi al primo dei quattro minuti di recupero passa ancora: è l’ottimo Garics a lanciare sulla destra l’onnipresente Pinto, il brasiliano non ha difficoltà a mettere in mezzo per l’accorrente Floccari che segna in scivolata nonostante un falso rimbalzo della sfera.
Delirio totale e torello finale tra gli olè, arriva il triplice fischio del pessimo arbitro Brighi che non è comunque riuscito a impedire una strameritata vittoria nerazzurra impreziosita dallo slalom brasileiro di un brasiliano molto bergamasco.