Campo polisportivo “Mario Brumana” primi progetti e lavori di costruzione

I primi lavori per la costruzione della Tribuna Coperta

A inizio 1928 si comincia a pensare a un nuovo stadio, l’area è individuata, 35.000 metri quadrati dove sorge l’Ippodromo di Santa Caterina, i proprietari cedono la proprietà alla Federazione fascista di Bergamo.

Ippodromo poco prima che venisse sostituito dallo stadio


Il federale (cioè il sindaco in termini civili) in carica è Pietro Capoferri che pure vicepresidente dell’Atalanta e questo fa si che tutto si svolga molto alla svelta, in meno di un anno lo stadio nuovo sarà pronto e inaugurato.
Il progettista è l’ingegner De Beni, le caratteristiche del nuovo impianto che per l’epoca è di livello molto alto prevedono ai due ingressi due coppie di biglietterie, poi ovviamente il terreno di gioco (70×120), intorno ad essa la pista di 430 metri larga 6, due campi da tennis (esattamente dove oggi c’è la Nord)uno per la “palla al cesto” il basket insomma e la piscina tra Tribuna Coperta e attuale Nord.

Il gioiello è ovviamente la Tribuna Coperta tuttora vincolata dalle Belle Arti con la copertura a sbalzo di dodici metri, sotto sono previsti spogliatoi e tutto il necessario pure l’appartamentino per il custode,non manca un piccolo bar per gli spettatori.
Sotto la gradinata scoperta invece previsti invece locali e negozi e pure un ristorante, quasi cento anni dopo a questo riguardo nulla è cambiato.
La capienza per Bergamo, abituata a qualche migliaio di spettatori al massimo, è clamorosa, dodicimila persone, le tribune ne tengono duemila ciascuna, i parterre sotto le tribune stesse quattromila ciascuno.

rispetto al primissimo progetto in questo disegno poche varianti, si vedono molto bene i due ingressi con le quattro biglietterie e pure il piccolo “autoparco” cioè il parcheggio davanti al Lazzaretto dove in effetti è tuttora
i lavori proseguono dove tanti anni dopo sorgerà la Sud, per ora solo per la pista di atletica
nel frattempo viene pure “fatto” il viale che all’epoca però si chiama “Viale Regina Margherita” solo dal 1946 assumerà l’attuale nome di Viale Giulio Cesare