Milan-Atalanta 0-1
Evair 50′
Milano Stadio San Siro
17 marzo 1991
25a Serie A 90/91
Adesso Canigghia fa una iocada ed Evair… segna e vinciamo
(profezia di un amico italo brasiliano nell’intervallo).
Siamo quasi a metà del girone di ritorno, da un mese e mezzo è cambiato l’allenatore, è arrivato Giorgi al posto di un Frosio forse troppo morbido, la squadra che è arrivata fin sull’orlo della zona retrocessione si è gradualmente ripresa e consolidata, ha ricominciato a vincere ed ha ora un vantaggio di cinque punti sulla quartultima (vanno giù in quattro).
La partita di Milano arriva in un momento particolare per entrambe le squadre che saranno poi entrambe impegnate in un difficile mercoledì europeo, noi torneremo a San Siro per il ritorno con l’Inter per i quarti di finale di Coppa UEFA dopo il pari a reti bianche di Bergamo mentre il Milan andrà a Marsiglia per lo stesso turno di Coppa Campioni dopo l’uno a uno dell’andata.
Anche se il Milan è ancora in lotta per lo scudetto, essendo terzo a tre punti dalla coppia di testa formata da Inter e Sampdoria, sono lasciati a riposo per la coppa Gullit, Ancelotti e l’ex Donadoni ma anche noi dobbiamo rinunciare a due uomini fondamentali come Stromberg e Nicolini.
Siamo comunque in buon numero nel nostro spicchio di curva del primo anello proprio sopra l’uscita degli spogliatoi e giochiamo con una delle più belle seconde maglie della nostra storia.
Da qualche mese è iniziata la prima presidenza Percassi (in realtà a metà con Miro Radici); la partita nel primo tempo è abbastanza tranquilla, attaccano in prevalenza i padroni di casa ma Ferron non deve sporcarsi i guanti più di tanto, solo qualche tiro da lontano lo chiama in causa salvo in un’occasione in cui deve salvare in uscita su Massaro da pochi metri, sulla respinta tira ancora Massaro e salva Contratto sulla linea.
Nell’intervallo siamo abbastanza fiduciosi sulla possibilità di portare a casa un pareggio ma un amico italo brasiliano si lancia assolutamente fiducioso in una profezia: “Adesso Canigghia fa una iocada delle sue, Evair segna e vinciamo la partita”.
Tra i “magari” e gli “speriamo” comincia il secondo tempo e dopo quattro minuti proprio sotto il nostro spicchio… detto e fatto, il figlio del vento fa proprio una “iocada” riceve un pallone sulla sinistra dell’area e con un tocco dolce di esterno serve Evair appena fuori dall’area piccola.
Il brasiliano anticipa il proprio marcatore e riesce a girare di testa nell’angolino opposto, azione bellissima e gol difficile proprio perché la palla era molto lenta e non era semplice dare forza.
A questo punto il Milan reagisce ma è pericoloso solo da lontano con due sberle di Rijkaard e Massaro sulle quali è bravo a volare Ferron ma è soprattutto su Van Basten, liberatosi di Bigliardi con un’evidente scorrettezza, che il nostro numero uno fa un mezzo miracolo piombando a chiudergli la strada in uscita sul dischetto del rigore; dall’altra parte le scorribande di Caniggia fanno tremare la difesa rossonera, il figlio del vento va vicino a chiudere la partita quando semina tutti per strada incespicando solo al momento di concludere.
La partita termina senza altri particolari patemi, i giocatori vengono a esultare sotto il nostro settore e noi usciamo da San Siro trionfanti, abbiamo in pratica escluso il Milan dalla lotta scudetto, abbiamo inanellato la seconda vittoria consecutiva (arriveremo a cinque stabilendo un record che sarà battuto solo dall’Atalanta di Colantuono prima e del Gasp poi) siamo ormai in un tranquillo centroclassifica e anzi finiremo la stagione arrivando vicino a una posizione UEFA.
A proposito d’Europa, dopo tre giorni torneremo in molti di più a Milano, molti partiranno addirittura nel primo pomeriggio facendo il diavolo a quattro nel metrò.
Imperversava il non intelligentissimo ma anche divertente coro “Siamo tutti figli di Saddam Hus-sein !” alle ultime due sillabe, specie in metrò, saltavamo tutti provocando un curioso effetto ondulatorio.
Saremo eliminati da un Inter ovviamente più forte che poi vincerà la Coppa, ma usciremo più che dignitosamente.
Altrettanto non farà il Milan che si esibisce in una figuraccia che tenta di eguagliare (non riuscendoci ma andandoci molto vicino) quella fatta a Bergamo l’anno prima in Coppa Italia.
A tre minuti dal termine il Marsiglia vince 1-0 quando si guasta uno dei quattro riflettori, l’arbitro ovviamente sospende temporaneamente finché il guasto non viene in qualche modo riparato e quando il gioco sta per riprendere, scende incredibilmente sul terreno di gioco Galliani (modello sceicco ai mondiali 1982) ordinando ai propri giocatori di uscire dal campo (modello io non gioco più) e annunciando poi la presentazione di un ricorso.
Dopo qualche giorno almeno questo sarà evitato ma ciò non risparmierà alla sportiva equipe milanese la sconfitta per 3-0 a tavolino, un anno di esclusione dall’Europa ma soprattutto una storica figuraccia a livello mondiale.
Proprio vero, meglio uomini che campioni.