Milan-Atalanta 2-2
Colombo 68′
Maschio 80′
Milano
Stadio San Siro
26 novembre 1961
14a Serie A 61/62
Maschio direttore d’orchestra.
Humberto Maschio è uno dei tre famosi “Angeli con la faccia sporca” soprannome derivato da un noto film anni trenta, anche se in realtà fu dato a Maschio, Angelillo e Sivori da un massaggiatore argentino dopo un allenamento nel fango.
Maschio era arrivato tre anni prima dal Bologna, dove non aveva fatto benissimo, qui prende in mano la squadra, ne diventa il punto di riferimento ed è convocato per i mondiali del Cile con la nazionale italiana (solo Doni nel 2002 lo imiterà giocando un mondiale con l’Italia indossando la nostra maglia) naturalizzato come i suoi due colleghi, anche se Angelillo poi non sarà chiamato.
Non sarà un grande mondiale anzi nella partita contro i padroni di casa il rissoso Sanchez gli spaccherà il naso con un pugno.
Maschio segna in tutti i modi, tirando anche i rigori, una specie di Doni ante litteram anche se forse meno forte fisicamente, e quando torniamo a San Siro contro i rossoneri a novembre, la partita va in modo diverso rispetto all’esordio tennistico di fine agosto con l’Inter nonostante il Milan alla fine si riveli più forte dei cugini superandoli e vincendo il campionato.
Pioviggina e la visibilità non è proprio il massimo ma siamo comunque in tanti con bandiere e ci facciamo sentire tanto da esser citati il giorno dopo sulla stampa, cosa non proprio comune a inizio anni sessanta.
Dopo un primo tempo equilibrato terminato 0-0 durante il quale la difesa bergamasca (in ogni senso per quattro quinti) aveva tranquillamente tenuto Rivera e Altafini, a mezz’ora dalla fine succede di tutto.
In area milanista per due volte il portiere respinge e quando Magistrelli sta per mettere in rete, scivola, la difesa rinvia lungo, parte Altafini con a fianco Gardoni, arrivati quasi in area la palla si allunga e finisce a Cometti mentre sulla carica di spalla del nostro centromediano il milanista si butta a terra avendo ormai perso l’occasione.
Arriva l’arbitro che era rimasto lontano decine di metri dall’azione e fischia un’inverosimile punizione dal limite ma non contento, su successive proteste milaniste, poiché Altafini ruzzolando era riuscito ad arrivare in area tramuta la punizione in rigore, un capolavoro.
David trasforma per l’uno a zero e gli atalantini, imbestialiti, si buttano in avanti, la difesa di casa dimostra subito di esser in difficoltà e dopo cinque minuti da Favini a Olivieri che salta secco Maldini (padre ovviamente) il quale lo atterra, la palla arriva comunque in mezzo all’area a Magistrelli che sta per pareggiare ma… fermi tutti!
L’arbitro interrompe per concedere la punizione laterale, fischiano persino i tifosi di casa per la seconda inverosimile decisione in cinque minuti.
Il pareggio comunque è nell’aria e arriva dopo soli cinque minuti con un gran tiro rasoterra di Colombo da almeno trenta metri che sorprende il portiere milanista, 1-1 quando mancano circa venti minuti al termine.
C’è ancora qualche occasione per parte ma a dieci minuti dal termine Rivera sorprende Cometti sul proprio palo e riporta in suoi in vantaggio, costringendoci a ributtarci in avanti per evitare una sconfitta del tutto immeritata.
Il pari arriva a stretto giro di posta dopo tre minuti, corner di Olivieri, girata al volo di Favini ribattuta, riprende Colombo in piena area ancora ribattuta, irrompe Maschio e questa volta è il pari, a fuoriclasse risponde fuoriclasse, Rivera ha bussato Maschio ha risposto.
Finisce 2-2, curiosamente i due marcatori atalantini hanno lo stesso nome, (H)Umberto, al termine della stagione finisce anche la storia di Maschio nell’Atalanta, infatti passa all’Inter che lo paga non poco, anche se poi con i biscioni non ripeterà le prodezze di Bergamo.
Tuttora Maschio è legatissimo all’Atalanta e a Bergamo, dove ha pure trovato moglie, l’abbiamo rivisto per il centenario del 2007, ora ha ottantanove anni e vive in Argentina.
Gli atalantini meno giovani lo ricordano come forse il giocatore più forte che abbia mai vestito la nostra maglia… e probabilmente non vanno molto lontano dalla verità.