4.000 atalantini tingono di nerazzurro la Maratona

La Maratona è tutta nerazzurra, siamo intorno ai quattromila.
Siamo arrivati a Torino con ogni mezzo, una carovana di trenta pullman e un treno speciale (nel quale in uno scompartimento l’indimenticabile Gianni Coppola ha offerto ravioli caldi in thermos, ricordo indelebile di una grande giornata, grazie Gianni) con annesso corteo dalla stazione di Porta Nuova al Comunale dove invadiamo la Maratona.
All’ingresso si ha il sentore che potrà essere una giornata divertente e strana: essendo i temibilissimi atalantini siamo perquisiti uno per uno e un mio amico che sta bevendo una lattina di Coca (Cola eh…) supera incredibilmente e fantozzianamente la perquisizione semplicemente tenendola in mano mentre è frugato dappertutto, siamo nel surreale più completo.
Prima della partita il grande ex Magrin viene sotto la nostra curva a ricevere un mazzo di fiori e gli applausi riconoscenti di tutti.

Magrin viene a ricevere il nostro omaggio
e poi torna verso il campo dopo aver ricevuto fiori e applausi

Parte la partita e parte un grande tifo con sciarpate e cori, sono esposti oltre ai soliti Brigate e Kaos tanti striscioni di gruppi (Teste Matte, Sbarra Group, Siamo Persi tra gli altri) e striscioni personali e particolari tra cui spicca un “Lega attenta al 90°” (viste le precedenti beffe subite allo scadere, Lega Calcio ovviamente non…altro).

A due minuti dal termine ecco la magia… Evair si gira sulla sinistra e si avvia verso la porta, Bruno scivola e cadendo ostacola pure Tricella per cui il brasiliano si trova improvvisamente dentro l’area solo davanti a Tacconi seppur in posizione un po’ defilata.
In quel preciso istante il tempo pare fermarsi, il tutto avviene sotto la nostra curva e nessuno crede ai propri occhi, ci crede invece il brasiliano che tranquillamente infila in diagonale l’angolo opposto e prosegue la corsa sotto la Maratona impazzita.
Mancano due minuti che passano lentissimamente poi finalmente finisce e tutta la squadra viene a festeggiare sotto di noi lanciando le maglie.
Il ritorno è una festa, il corteo verso Porta Nuova è trionfale, a Bergamo torna un treno che da speciale è diventato specialissimo, proprio come il risultato appena ottenuto, non vincevamo sul campo dei bianconeri da 27 anni.