Atalanta-Inter 2-1
Hansen 40′
Fabbri 48′
Stadio Comunale
9 febbraio 1950
22a Serie A 49/50
Topolino beffa il biscione davanti a venticinquemila persone.
Siamo ancora nella spettacolare stagione 1949/1950 caratterizzata dalle prodezze del duo nordico Hansen-Soerensen che produce trentacinque dei sessantasei gol totali realizzati da una squadra assolutamente votata al gioco e all’attacco capace di vittorie clamorose e di sconfitte inaspettate.
Restiamo stabilmente intorno al settimo, ottavo posto e alla terza giornata di ritorno dovremmo ospitare una delle squadre più forti del campionato, i nerazzurri meneghini, nell’ultima domenica di un gennaio caratterizzato però da pessime condizioni meteorologiche.
Infatti, la partita deve essere rimandata causa abbondante nevicata, il recupero si gioca di giovedì dopo una decina di giorni e il fatto di essere l’unica partita in programma (pure in un pomeriggio feriale anche se al giovedì le scuole fanno vacanza) concentra sul derby nerazzurro un’attenzione mediatica pazzesca per l’epoca.
In tribuna ci sono giocatori di mezza Serie A e di mezza Serie B, il commissario tecnico della Nazionale Novo e l’ex commissario tecnico Pozzo che scrive anche per la Stampa, non certo l’unico giornale presente visto che tutte le maggiori firme sportive hanno risposto all’appello, Gianni Brera in testa; non mancano nemmeno testate straniere specialmente danesi viste le prodezze dei loro connazionali in maglia atalantina.
In tribuna stampa ci sono “addirittura” tre linee telefoniche dirette con Milano per le edizioni della sera, dopo una settantina d’anni forse non è chiaro quanto sia clamorosa la cosa ma normalmente per telefonare fuori provincia si deve chiamare il centralino, anche la squadra è stata “addirittura” cinque giorni in ritiro a San Pellegrino per preparare la partita, ci sono anche due giornalisti danesi al seguito di Soerensen a Hansen che alloggiano nello stesso albergo dei giocatori.
Soprattutto però c’è il pubblico, venticinquemila persone prendono d’assalto la zona dello stadio e lo stadio stesso andando ben oltre la capienza (esistono soltanto Tribuna Coperta e Gradinata mentre al posto delle due curve c’è una sottile linea di tribunette in legno di quattro, cinque gradini al massimo).
Numerosi anche i tifosi milanesi che hanno intasato l’autostrada convinti di venire in provincia a prendersi una vittoria abbastanza comoda, riparleremo più tardi delle numerose auto arrivate dalla metropoli lombarda.
Il terreno di gioco questa volta è in buone condizioni, anche se si è dovuto spargere segatura in dosi massicce, pure la temperatura è abbastanza piacevole, insomma ci sono tutte le condizioni per assistere a una grande partita: alle quattordici e quarantacinque inizia finalmente il grande incontro, noi in classica tenuta nerazzurra e Inter in maglia bianca con fascia orizzontale degli stessi colori.
Nei primi venti minuti il gioco è abbastanza equilibrato con una grande occasione per parte, prima un colpo di testa di Soerensen è salvato sulla linea a portiere battuto e poi ci vuole una prodezza di Casari per alzare in angolo una terrificante bordata su punizione del mediano interista Campatelli.
Prosegue l’equilibrio in campo, proseguono le emozioni: questa volta la terrificante bordata da fuori area la esplode Hansen e solo il palo salva l’Inter dalla capitolazione, gli ospiti reagiscono e impegnano severamente Casari per due volte nel giro di cinque minuti.
Il nostro portiere però nulla può a pochi minuti dal termine del primo tempo sulla grande giocata di Amadei che si libera in area con una serie di finte e controfinte prima di infilare sul primo palo per il vantaggio ospite.
Il vantaggio dura però solo un minuto, il tempo per Cergoli di entrare in area, arrivare davanti al portiere ed essere abbattuto con plateale intervento da dietro: rigore netto che il glaciale Hansen trasforma spiazzando tranquillamente il portiere, le squadre vanno così al riposo sul risultato di 1-1 dopo un primo tempo spettacolare ed equilibrato.
L’equilibrio si spezza, però, dopo soli quattro minuti del secondo tempo, è ancora Cergoli a liberarsi di un paio di uomini al limite dell’area e a trovare una bellissima imbucata a scavalcare per l’inserimento del guizzante “Topolino” Fabbri che batte imparabilmente il portiere Soldan sotto quella che sarà la Curva Nord.
Per il momento però, parte dello strabocchevole pubblico nell’intervallo deve scavalcare le reti metalliche e assieparsi sulla pista d’atletica nel tentativo di vedere un po’ meglio lo spettacolo in campo, l’arbitro acconsente comprendendo le pacifiche intenzioni della piccola invasione.
Il secondo tempo è sicuramente meno spettacolare del primo, molto più combattuto che giocato, l’Inter tenta disperatamente di riequilibrare la partita ma colleziona solo calci d’angolo mentre noi in contropiede andiamo più volte vicini al terzo gol con i rapidissimi Cergoli e Fabbri.
La partita termina così con una meritatissima vittoria, l’euforia è grande tanto che alcuni ragazzi atalantini si piazzano all’incrocio di viale Roma per attendere e sbeffeggiare le numerose macchine milanesi che si dirigono mestamente verso l’autostrada.
Per l’epoca è hooliganismo allo stato puro tanto che il giorno dopo sulla stampa locale insieme a una bella foto a colori della partita campeggia in prima pagina un severo articoletto “sull’odioso contegno di alcuni maleducati “ che visto negli anni duemila fa veramente sorridere.
Anche gli illustri ospiti in tribuna rimangono ammirati dallo spettacolo, il bomber milanista Nordhal, fratello del nostro stopper, rilascia giudizi positivi sui nerazzurri bergamaschi così come giornalisti e tecnici, divertente ricordare il commento del vicepresidente milanista anche lui presente in tribuna, che preconizza grande spettacolo per quando un mese dopo arriveranno a Bergamo i rossoneri: in effetti avrà assolutamente ragione, lo spettacolo sarà grande e il Milan si prenderà una manita storica.