Atalanta-Triestina 7-1
Brugola 5′
Jeppson 36′
Jeppson 38′
Soerensen 40′
Jeppson 50′
Jeppson 60′
Cergoli 61′
Stadio Comunale
8 giugno 1952
36a Serie A 51/52
Poker di Mister 105, lo svedese accende l’Atalanta.
Eccolo il primo grande attaccante puro della nostra storia, rimane un solo campionato ma ne fa ventidue in ventisette partite e a fine campionato il Comandante Lauro impazzisce per lui e per portarlo al Napoli, di cui è presidente, arriva a offrire all’Atalanta settanta milioni che sommati ai trentacinque che vanno al giocatore portano alla cifra record di centocinque milioni totali di spesa per un giocatore, cifra fino a quel momento mai raggiunta sul mercato italiano.
Lo svedese non è uno sconosciuto, è il centravanti della propria nazionale, ha fatto due gol all’Italia nei mondiali del 1950 e per portarlo a Bergamo bisogna vincere la concorrenza di molte squadre, oltretutto lui per chiudere la trattativa pretende un accordo così dettagliato che prevede davvero ogni cosa dall’appartamento alle lamette per la barba.
Chiuso finalmente l’accordo, si scopre che deve finire il servizio militare quindi arriva solo a fine ottobre, debutta prima in smoking nel palco presidenziale (inteso come presidente atalantino) del Donizetti e poi debutta in pantaloncini e maglietta nerazzurra all’ottava giornata e subito fa il gol decisivo contro il Como, vittoria importante perché è solo la seconda del campionato.
Infatti la squadra fatica specie in zona gol e naviga nei bassifondi della classifica, Jeppson se la prende sulle spalle e segnando a raffica la porta a una comunque sofferta salvezza.
Verso fine campionato poi Jeppson si scatena, alla terzultima ospitiamo la Triestina che ci precede di un punto nella lotta salvezza, ma dopo soli cinque minuti lo scarso pubblico, non più di cinquemila presenti, deve già applaudire: Jeppson al solito Soerensen che s’infila in area e spara, il portiere respinge, riprende ol Pastùr ma ancora respinge un difensore, il terzo tentativo del giovane Brugola in mezza girata è quello buono e siamo già in vantaggio.
Schermaglie fino alla mezzora e in due minuti Hasse chiude il conto: prima con un sinistro incrociato su apertura del triestino (di nascita) Cergoli e poi svettando su un angolo schiacciando addirittura dall’alto in basso per il 3-0, prima del riposo va a segno anche il danese su assist dello svedese e la partita è già in pratica finita.
Jeppson però non si ferma anche per rispondere a critiche di una “certa stampa” (com’è definita il giorno dopo sul quotidiano locale) che lo accusavano di scarso impegno per sollecitare la cessione: prima su finta del solito Soerensen e poi su lungo lancio in contropiede ne fa altri due e dopo un’ora di gioco il set è servito, siamo 6-0 con quattro gol dello svedese.
Il settimo lo fa Cergoli ed è un giusto premio per il centravanti faticatore, il gol della bandiera giuliano non è quasi notato, finisce 7-1 ed era il record di gol fatti dalla Dea in una partita di Serie A (alla pari con altre partite ma ora battuto da Atalanta-Salernitana 8-2).
I ventidue gol dello svedese sono anche abbastanza opportunamente distribuiti, oltre alla quaterna agli alabardati ci sarà una tripletta al Toro la domenica dopo nel 5-0 che suggellerà la salvezza matematica, poi due doppiette e undici segnature singole.
Hasse rimarrà ancora in Italia cinque anni, quattro al Napoli e l’ultimo al Torino segnando sempre tanto ma il record di gol in una stagione rimarranno i ventidue siglati in maglia nerazzurra.
Jeppson, purtroppo recentemente scomparso, sarà ricordato come probabilmente l’attaccante puro più forte che abbia mai vestito la nostra maglia.