Bologna-Atalanta 2-6
Hansen 19′
Soerensen 27′
Soerensen 29′
Hansen 46′ R
Randon 74′
Hansen 82′ R
Bologna
Stadio Comunale
11 settembre 1949
1a Serie A 49/50
Gol, set and match, valanga danese a Bologna.
Campionato 1949/1950, la Dea intenzionata a rafforzarsi ha tentato di far venire dall’Argentina addirittura Di Stefano che ha gentilmente rifiutato con un telegramma nel quale spiega che non ha intenzione di lasciare il Sudamerica per il momento.
Ha quindi poi virato sul mercato scandinavo, dall’Europa del Nord sono arrivati due nuovi centrocampisti, Hansen e Soerensen entrambi danesi, elegante in campo e fuori il primo, non bello a vedersi in campo e non particolarmente curato fuori il secondo e per questo soprannominato “ol Pastùr”.
Siamo alla fine degli anni quaranta e le notizie non corrono certo veloci come negli anni duemila e quindi bisogna attendere le prime amichevoli per verificare il valore dei nuovi arrivati, le prime indicazioni sono buone ma nessuno si aspetta quello che succede alla prima giornata.
Giochiamo a Bologna sul campo di una squadra ambiziosa e blasonata e, dopo aver corso un rischio all’inizio, con tre gol in nove minuti la partita cominciata è già finita, i due danesi han fatto strame della difesa felsinea, Soerensen a Hansen per il primo gol, dopo tre minuti Soerensen si mette in proprio e dopo altri tre minuti è servito da Cergoli, c’è ancora tempo per un palo di Randon e il primo tempo termina 0-3.
Si va al riposo tra i fischi del pubblico bolognese e appena si ricomincia Hansen pareggia il conto con il connazionale Soerensen realizzando un rigore concesso per fallo su Cergoli per lo 0-4, il Bologna accorcia con Cappello e tenta di reagire poi perde il conto, la partita e pure il set.
Segna Randon poi riaccorcia Mike su rigore e infine ancora Hansen, ancora su rigore, vince la sfida tutta danese per 3-2, invece l’Atalanta vince con uno spettacolare 2-6, una partita che entra di diritto nella nostra storia essendo stato record di gol segnati in trasferta nella massima serie fino allo 0-7 di Torino.
E’ probabilmente l’Atalanta se non più forte, ma non siamo lontani, più spettacolare della storia (fino all’era gasperiniana ovviamente) quella del 1949/1950: a fine campionato i due scatenati danesi avranno sommato trentacinque gol equamente divisi, diciotto Hansen e diciassette Soerensen, ai quali si aggiungono i quattordici della veloce ala Caprile, una sorta di Caniggia del tempo.
L’attacco somma sessantasei gol e se non fosse per i sessanta subiti la comunque buona ottava posizione finale sarebbe sicuramente migliore.
E’ un’Atalanta un poco zemaniana ma in casa è micidiale con le grandi, la Juve campione d’Italia si salverà con uno spettacolare 2-2, cadrà fragorosamente il Milan secondo prendendosi pure una manita, l’Inter terza per 2-1, la Lazio quarta 1-0, la Fiorentina quinta per 3-2.
Insomma le prime cinque classificate messe insieme porteranno via da Bergamo un solo misero punto, comincia a consolidarsi l’idea che sotto Città Alta è difficile per tutti giocare e fare punti.