Milan-Atalanta 3-3
Doni 21′
Doni 44′ R
Rossini 47′
Milano
Stadio San Siro
5 novembre 2000
5a Serie A 00/01
Pista, pista… arriva la capolista.
L’invasione di San Siro, sei/settemila atalantini calano sul Meazza, probabilmente il più grande esodo atalantino nella vicina Milano (per partite in trasferta), gioca la capolista contro una squadra di metà classifica e la capolista ovviamente… siamo noi!
La banda Vavassori ha cominciato alla grande, che siamo una neopromossa non se n’è accorto nessuno, e dopo quattro giornate siamo in testa alla classifica a pari merito con l’Udinese, tre vittorie e un solo pareggio contro la Lazio campione d’Italia, i rossoneri padroni di casa hanno esattamente la metà dei nostri punti ma soprattutto hanno tanti problemi e la curva rossonera non manca di ricordarlo con striscioni di contestazione.
Durante la mattinata raggiungere Milano in autostrada è veramente difficile, la coda all’ingresso inizia addirittura in via Carnovali (i più astuti entrano a Dalmine) i consueti parcheggi intorno a San Siro sono letteralmente invasi dalla fiumana nerazzurra, si formano numerosi cortei di centinaia e centinaia di atalantini con bandiere e bandieroni di ogni dimensione, sciarpe e striscioni, dalle Brigate ai Nomadi, ma soprattutto furoreggiano i due aste con la scritta “pista pista arriva la capolista”.
All’ingresso in campo delle squadre occupiamo quasi per intero tutto il primo anello dietro la porta proprio sopra l’entrata degli spogliatoi: per il primo quarto d’ora la squadra, composta da molti giovani esordienti in serie A, sembra in soggezione non tanto rispetto all’avversario quanto allo storico stadio ribollente di tifo dalle due curve.
Curiosamente dopo sette minuti si fa male il nostro uomo più esperto, il portiere Pinato, e deve entrare a sostituirlo l’esordiente Pelizzoli che peraltro, appena entrato, esce ad abbrancare il pallone con una sola mano dimostrando di non avere timore alcuno e forse anche un po’ d’incoscienza.
Dopo venti minuti però, visto che il Diavolo non è così brutto, al primo serio tentativo passiamo in vantaggio: su azione di calcio d’angolo Donati in girata riesce a tirare, il portiere Rossi non trattiene un tiro in realtà abbastanza debole e Doni da due passi non ha difficoltà a mettere in rete sotto i tifosi atalantini in pieno delirio.
Il vantaggio dura, però, solo due minuti, Pelizzoli è bravissimo a respingere un colpo di testa di Shevchenko da pochi metri ma sulla respinta è bravo anche Serginho a infilare l’angolo alto opposto da posizione defilata, 1-1 e si ricomincia.
A questo punto la partita si accende, prima è ancora Pelizzoli a salvare su Bierhoff libero a pochi metri da lui a causa di un liscio di Paganin poi però siamo noi a scatenarci davanti e, in due minuti al termine del primo tempo colpiamo due volte.
Sono sempre i fratelli Zenoni a crossare nelle due azioni: allo scadere Cristian e sul suo cross è il goffo centrale difensivo rossonero Julio Cesar a toccare due volte di mano per l’ovvio rigore trasformato da Doni con un tiro centrale sul quale Rossi rimane in pratica fermo.
Al secondo minuto di recupero è invece Damiano servito addirittura da rimessa laterale a mettere in mezzo un pallone sul quale Rossini inarcandosi all’indietro riesce a infilare di testa per l’incredibile 1-3 sul quale andiamo al riposo con la curva nerazzurra osannante.
Nell’intervallo si sogna ma si è anche perfettamente consci che sarà difficile portare a casa l’intera posta e, infatti, dopo soli due minuti è Bierhoff ad accorciare le distanze da pochi passi su un traversone spizzato da un compagno: peccato anche perché appena rientrati in campo Ventola ha avuto il contropiede dell’uno a quattro sprecato però con un tiro da fuori area.
È naturalmente il Milan che attacca alla ricerca del pari, anche se a pareggiare i conti ci pensa l’arbitro Rosetti intravedendo una spinta su un cross peraltro già respinto di pugno da Pelizzoli, rigore trasformato da Shevchenko e pareggio raggiunto sul 3-3.
Entrambe le squadre a questo punto provano a vincere, è pericoloso il Milan in due occasioni (ed è bravo il nostro giovane portiere a sventarle) siamo pericolosi noi in altrettante occasioni prima con Doni e poi con Rossini che a due minuti dal termine è strattonato in piena area quando si sta apprestando a deviare in rete da due passi per il gol della vittoria.
Naturalmente giocare a San Siro è sempre difficile e il rigore non è assegnato, si chiude quindi la partita su un pareggio che lascia l’amaro in bocca, anche se nello stesso tempo non si può che essere contenti per l’ottima prova dei nerazzurri.
L’uscita dal campo dei giocatori è salutata da una valanga di applausi e la fiumana nerazzurra sciama orgogliosamente ma soprattutto rumorosamente, si torna a Bergamo fieri della prestazione offerta in campo ma anche fuori, il tifo nerazzurro è stato veramente potente e incessante e, anche se non siamo più la capolista, la favola continuerà per tutto il girone d’andata che chiuderemo al quarto posto in piena zona Champions League.