Atalanta-Livorno 1-1

Savio 44′ Arcari IV 45′

Bellissima la foto della Gradinata stracolma di pubblico esultante al nostro gol.

Stadio Brumana
21 febbraio 1937
21a Serie B 36/37

E’ lo scontro diretto, la partita clou, l’evento insomma, arriva il Livorno capolista, noi siamo un punto dietro, terzo il Modena sul quale abbiamo ulteriori tre punti di vantaggio.
In Serie A vanno le prime due quindi la cosa più importante è il vantaggio sulla terza ma la rivalità con il Livorno si è accesa quando all’andata siamo passati a sorpresa in Toscana con un gol nel finale.
Inutile dire che il Brumana non è pieno, molto di più, siamo oltre 12.000, forse anche verso i 15.000 (all’epoca i conti sono un pò così) incasso di quasi 50.000 lire.
Siamo ben oltre la capienza, ci sono due file di spettatori per ogni gradino, tifosi appollaiati in alto sui cornicioni della gradinata e persino gli alberi sul viale (ma pure dietro le due curvette di legno) sono letteralmente esauriti con gente che pende dai rami.
I cancelli avrebbero dovuto esser aperti alle 11.30 ma un’ispezione da Roma sulla biglietteria ha provocato un ritardo che viene spiegato in un trafiletto (il tutto probabilmente con migliaia di persone fuori in attesa) finalmente alle 14, un’ora prima dell’inizio, si può entrare.
La tribuna stampa è piena pure lei, c’è il C.T. della Nazionale, Vittorio Pozzo, che fa pure il giornalista per La Stampa, c’è il famoso Carlin del Guerin Sportivo famosissimo caricaturista che si esibisce con tutti i giocatori della partita.
La giornata è di sole pieno, bellissima, anche la partita è bellissima, secondo il Pesenti abbiamo creato più noi ed è probabilmente vero, un gol, uno misteriosamente annullato, un gol fantasma e almeno cinque grosse occasioni…e la capolista ? Un bellissimo gol su punizione dello specialista Arcari IV e poco altro per non dire niente, molto possesso palla (anche se non esiste ancora questo termine) ma insomma avremmo strameritato.
Il gol è bellissimo, Bolognese si libera con una finta e verticalizza per Savio che salta in velocità due avversari e segna “come Meazza” che in effetti vuol solo dire che davanti al portiere finta da una parte e segna dall’altra.
Sale al cielo un boato spaventoso per l’epoca, manca un minuto all’intervallo e il nostro vantaggio dura giusto quel minuto, l’arbitro dà una punizione dal limite agli ospiti (contestata dal Pesenti) e lo specialista Arcari IV infila con il portiere Borgioli che non si muove nemmeno.
Nella ripresa ci viene annullato un gol anche se strano (ma normalissimo all’epoca): è ancora permessa la “carica” al portiere purché fatta “ad arte” cosa significhi questo “ad arte” è lasciato alla libera interpretazione degli arbitri, insomma Cominelli carica di petto il portiere ospite uscito non benissimo, finiscono tutti in porta pallone compreso ma per l’arbitro la carica non è fatta “ad arte” quindi annulla, boh.
Non basta, Salvi forse il migliore in campo, da fuori esplode un bolide che picchia sotto la traversa e torna in campo, avrà passato la linea o no ? Anche qui l’arbitro dice di no e insomma finisce pari.
Il protagonista della partita è Salvi che era stato aspramente criticato dal Pesenti tempo prima, il Corbani dell’epoca lo elogia (prendendosi anche un pò il merito di averlo spronato) anche se gli trova ancora qualche “piccolo difetto, ad esempio non sa usare il destro” e meno male che doveva esser un elogio.
A fine campionato comunque le due squadre saranno promosse, loro tre punti avanti e noi con quattro di vantaggio sulla terza che sarà ancora il Modena.

Dario Savio undici gol nella Serie B 36/37