Milano-Atalanta 1-3
Milano Arena Civica
14 dicembre 1941
8a Serie A 41/42
Nel secondo anno di Serie A consecutivo, terzo in assoluto, una delle due vittorie esterne è sul campo del Milan.
Il Milan nella versione fascista ha semplicemente comprato una vocale (come il Genoa è diventato Genova e l’Inter Ambrosiana, tutto molto italiano come direbbe Stanis La Rochelle).
I pronostici sono nettamente sfavorevoli, è divertente leggere i giornali nazionali, per la Gazzetta è una “partita segnata per l’Atalanta, incontro che non può impensierire i tifosi rossoneri”, secondo il Corriere “l’Atalanta al massimo potrà contenere la sconfitta nei limiti più modesti”, secondo il Littoriale di Roma che fa proprio i pronostici perderemo 3-0 perchè “i tifosi rossoneri sanno di poter battere l’Atalanta e anche agevolmente”.
Davanti a 15.000 spettatori la danza la conduciamo noi fin dall’inizio, Il campo del Milan(o) è l’Arena e nell’arena il toreador è il piccolo ma imprendibile Fabbri, il Milano è solo qualche tocco di Meazza e qualche potente tiro di Boffi, entrambi verranno a Bergamo nel primo campionato del dopoguerra.
Al quarto d’ora passiamo, la palla a Pagliano sulla destra, l’attaccante spostato all’ala non sa benissimo cosa fare, esita ma così sbilancia tutta la difesa, la palla arriva al guizzante Fabbri che invece cosa fare lo sa, inserimento e gol.
Oltre a Fabbri domina il campo Corbelli, del resto un ex nazionale, una combinazione tra i due impegna il portiere milanista in una difficile parata.
In realtà dal gol di Fabbri non passano che due minuti e arriva il raddoppio, bella azione Gaddoni-Pagliano-Fabbri che salta il portiere e raddoppia.
A metà primo tempo imperversa ancora Corbelli che da una ventina di metri tira una sassata, il portiere immobile viene salvato dal palo, bravo anche Lanfranco su Capello e nel finale di tempo il palo lo prende pure il Milano con una bomba del solito Boffi.
Si va al riposo sullo 0-2, nella ripresa passa un minuto e Fabbri fa tutto da solo, imprendibile ne salta due e scarica sotto la traversa, 0-3 e applaude pure il pubblico milanese.
Passano tre minuti e Fabbri farebbe poker se il suo gol non venisse annullato per precedente (e discutibile) fuorigioco di Gaddoni, passa un minuto e segna invece il Milano, Boffi stavolta scarica in rete accorciando le distanze.
Per una decina di minuti il Milano si butta in avanti incitatato in massa dal pubblico (che pure aveva fischiato all’intervallo) il cronista bergamasco ci terrebbe a vedere lo stesso “incitamento di massa” anche a Bergamo. dovrà aspettare almeno una trentina d’anni.
La sfuriata rossonera finisce presto, la nostra difesa con un ottimo Ciancamerla e soprattutto il centro campo di Perrucci e dell’argentino Lamanna reggono bene e nel finale potremmo segnare ancora ma è più che sufficiente, ci sono comunque anche numerosi atalantini presenti che applaudono e incitano, il pubblico rossonero è comunque sportivo e fioccano gli applausi per i nerazzurri.
Nel mondo nel frattempo una settimana prima, mentre noi pareggiavamo in casa con la Roma, il Giappone attaccava Pearl Harbour, tre giorni prima della partita di Milano l’Italia dichiara genialmente guerra agli Stati Uniti, storia atalantina e storia italiana si intrecciano come sempre.