Basilea-Atalanta 0-3
Christensen 51′
Magistrelli 61′
Mereghetti 74′
Basilea
St.Jakob Park
27 giugno 1964
Coppa delle Alpi 1964
3a Girone Eliminatorio
Terza partita e unica vittoria in questa manifestazione, dopo le sconfitte con Zurigo e Genoa battiamo il Basilea al St.Jakob, la partita è praticamente un’amichevole, il girone è già compromesso dalle due precedenti sconfitte.
In effetti di amichevole c’è nulla, stadio quasi pieno, tanti italiani e squadra svizzera che corre e picchia, è Cometti bravissimo più volte a salvare la nostra rete anche se nel frattempo il giovane Carioli si è mangiato il vantaggio.
Gioca dall’inizio anche un altro giovane, Pellegris, che viene sostituito da Magistrelli nell’intervallo le cose iniziano a cambiare, o meglio il Basilea continua ad attaccare a tutto spiano ma così facendo continua a lasciare gli immensi spazi che nel primo tempo non abbiamo sfruttato.
Solo che stavolta c’è in campo quasi una squadra titolare, nell’intervallo mister Ceresoli ha dato un pò la sveglia così creiamo almeno una decina di occasioni da gol, praticamente ad ogni azione, segnandone solo tre, prendendo due pali e rischiando di fare una notevole goleada.
Apre le marcature Christensen dopo sei minuti della ripresa mettendo in rete da due passi su cross di Milan, sempre Milan manda in porta Magistrelli che raddoppia dopo una triangolazione, terzo gol di Mereghetti con la sua specialità, il tiro da fuori, su assist di Magistrelli.
Non gioca questa partita Flemming Nielsen, quella con il Genoa è stata l’ultima in maglia atalantina, purtroppo la sua esperienza a Bergamo finisce in malo modo, una discussione in campo con Colombo che lo invita a una maggiore concentrazione, poi in serata il danese ancora incazzato lascia il ritiro anche se solo per farsi un giro della città di Zurigo.
Il presidente Tentorio è molto rigido su queste cose, il danese verrà ceduto al Morton squadra scozzese dove giocherà due anni prima di terminare la carriera in patria.
Più che rigido in effetti il regolamento interno è quasi medievale, siamo a metà anni sessanta ma, per quanto possa parere incredibile, i giocatori hanno il divieto ad esempio di usare l’automobile, uscire dalla città (senza permesso della società) ovviamente non possono andare a donne, mangiare e bere alimenti e bevande proibite (si c’è pure l’elenco di quelli proibiti e di quelli permessi) e soprattutto devono essere in casa al massimo alle 22, ci sono veri e proprio controlli, incaricati della società suonano al campanello e il giocatore deve farsi vedere per testimoniare la sua presenza.
A parte questo ci sono i tifosi che controllano e segnalano, locali, ristoranti, caselli autostradali sono ottimi punti di controllo e come ricompensa qualche biglietto per la partita.
Sono passati sessanta anni ma paiono sei secoli.