1987/1988, il calciomercato: Fortunato e Nicolini

Daniele Fortunato
acquisto dal Vicenza
20 gol in 5 stagioni

Come sei anni prima dopo una brutta retrocessione Previtali e Bortolotti cambiano molto, via tutto lo staff tecnico, via addirittura l’accompagnatore Passirani, cambiano anche i giocatori ma paradossalmente meno rispetto al resto.
Arriva mister Mondonico che scriverà poi la nostra storia, l’ex allenatore del Como chiede la conferma di Stromberg nonostante le critiche e le perplessità e la ottiene, ovviamente anche Glenn diverrà una leggenda atalantina.
La cessione importante, anche per riequilibrare i conti, è quella di Magrin alla Juventus, Francis va ai Glasgow Rangers, Limido al Lecce, Perico smette di giocare e rimane in società nel settore giovanile.
Bortoluzzi dopo il grave infortunio del settembre 1986 va in prestito al Piacenza e il giovane portiere Ghezzi all’Ospitaletto.

Eligio Nicolini
acquisto dal Vicenza
25 gol in 5 stagioni

Gli acquisti fondamentali sono tre, dal Vicenza Previtali prende in blocco Fortunato e Nicolini, scriveranno per anni la nostra storia, dall’Inter lo stezzanese Garlini, il bomber che era mancato l’anno prima.
Dopo due anni di prestiti torna e va in prima squadra il centrocampista Consonni, rimarrà solo in questa stagione ma segnerà anche due gol, dalle giovanili entra nella rosa di prima squadra il giovane Bracaloni.

Oliviero Garlini
acquisto dall’Inter
27 gol in 2 stagioni

L’inizio di stagione non è memorabile con tre pareggi e una sconfitta in campionato, poi ci sblocchiamo anche grazie agli ulteriori movimenti del mercato di ottobre, Pasciullo e Incocciati che risentono troppo della stagione precedente vanno in prestito all’Empoli in Serie A, sempre in prestito prendiamo il difensore Salvadori dall’Empoli stesso, dalla Juventus arriva Ivano Bonetti.

Ivano Bonetti
acquisto dalla Juventus
2 gol in 1 stagione

Abbiamo anche la Coppa delle Coppe, la Rai ci fa giocare sempre di primo pomeriggio, sarà divertente scalare questa classifica man mano che supereremo i turni e le altre italiane usciranno, ad aprile essendo rimasti gli unici avremo la prima serata con il Malines.
Randazzo con la sua opera riesce anche a stroncare la proposta delle altre società di dividere i diritti televisivi europei (allora esclusiva Rai) per bacini d’utenza e importanza delle società stesse; si procederà come sempre per importanza delle coppe e la Coppa delle Coppe viene dopo la Coppa dei Campioni ma prima della Coppa Uefa (anche se in effetti come forza delle squadre partecipanti non è così).
A fine stagione arriveremo in semifinale europea e, seppure affaticati, torneremo subito in Serie A.