Atalanta-Italia 1-6 (prima parte)
16 febbraio 1927
Partita amichevole
Facciamo un buon campionato di Prima Divisione ma manchiamo per un punto la vittoria e di conseguenza l’ammissione al girone finale per la promozione in Divisione Nazionale (la massima serie).
Tre giorni dopo la vittoria sul Venezia arriva per la prima volta a Bergamo la Nazionale per una partita di allenamento con i nerazzurri, la domenica successiva 20 febbraio l’Italia ospiterà a San Siro (che all’epoca è solo lo stadio del Milan) la Cecoslovacchia.
L’evento per la città è assolutamente straordinario, a Bergamo non abbiamo ancora mai visto la massima divisione e quindi nemmeno i giocatori che formano la Nazionale, due settimane prima, sempre in amichevole, l’Italia ha travolto la Svizzera a Ginevra per 5-1 e l’entusiasmo è al massimo.
La città è letteralmente tappezzata di manifesti di benvenuto per la Nazionale, muri, portoni, perfino sugli alberi.
I giocatori della Nazionale arrivano in treno da Milano alle 11.15, ad attenderli tutta la città sul piazzale, tanti vessilli delle società calcistiche bergamasche, Atalanta in testa naturalmente.
Gli studenti hanno mezza giornata di vacanza e i militari la libera uscita anticipata per l’occasione, la città si è fermata ad attendere la Nazionale, un corteo accompagna i giocatori dalla stazione a Palazzo Frizzoni dove il Podestà Capuani offre il “tradizionale vermouth d’onore” (depurato dalle idiozie fasciste: il sindaco Capuani offre un rinfresco) dicendo poche parole di saluto anche perché i giocatori sono attesi alle 12 al Moderno per una “leggera colazione” (cioè vanno a mangiare), all’hotel li attende il Commissario Unico Augusto Rangone (non si chiama “tecnico” ma “unico” la cosa avrà, paradossalmente, un suo senso quando, anni dopo, alla guida della Nazionale ci sarà per più volte una “Commissione Tecnica”.
Nel frattempo tutta la città inizia a riversarsi allo Stadium della Clementina, è predisposto un servizio speciale tram dal centro, i biglietti sono ancora in vendita all’Agenzia viaggi “Sala e Benini” e anche i soci atalantini devono acquistarlo, pagano tutti.
Il comunicato del Commissario Unico è davvero significativo per capire i tempi, i giocatori sono invitati a presentarsi “muniti degli indumenti di gioco meno la maglia” ci sono quasi tutti i grossi calibri dell’Italia, alcuni diverranno campioni del mondo sette anni dopo.
Ci sono Caligaris, Allemandi, Bernardini (che nella prima metà degli anni settanta diverrà a sua volta commissario tecnico della Nazionale) Schiavio (che segnerà il gol decisivo nei supplementari della finale di Roma 1934 curiosamente proprio contro la Cecoslovacchia che sarà a Milano quattro giorni dopo) il centravanti sfondareti (letteralmente) Levratto e il micidiale trio del Torino che forma pure il reparto avanzato dell’Italia: Baloncieri, Rossetti e Libonatti.
Mancano tre infortunati e altri sei convocati che dovranno trovarsi però solo a San Siro venerdì pomeriggio, dispensati quindi dall’amichevole bergamasca.
E’ tutto pronto per la grande partita che racconteremo nella seconda parte.