1940/1941, il calciomercato: Pozzo l’argentino

Edmondo Fabbri acquisto dal Forlì 32 gol in 5 stagioni

Siamo tornati in Serie A per la seconda volta, iniziano a spargersi voci di smobilitazione della squadra ma la dirigenza, al contrario, fa sul serio, molto sul serio, non c’è alcuna cessione significativa, dopo quindici stagioni in nerazzurro lascia Simonetti.
Simonetti lascia proprio il calcio giocato, non l’Atalanta, rimarrà a lungo come secondo allenatore e subentrerà nel 50/51 all’esonerato Ferrero tornando poi tra le quinte l’anno dopo, allenerà anche i portieri terrorizzandoli con il suo potentissimo e preciso tiro.
Lascia la squadra anche Salvi, rimarrà fermo un anno, non se ne conoscono i motivi, poi andrà all’Inter, tonerà al nerazzurro vero nell’immediato dopoguerra per altre due ottime stagioni.
Le cessioni vere e proprio sono solo di riserve, se ne vanno Bui, Erba, Goisis, Ravasi, Tagliani e Terni, Morzenti e Saccone sono chiamati a servire la patria (l’Italia è genialmente in guerra da qualche mese).
L’unico vero titolare, rispetto alla squadra della promozione, che lascia è il portiere Borgioli anche lui chiamato al servizio militare, al suo ritorno verrà ceduto al Padova, non giocherà più con la nostra maglia dopo quattro ottime stagioni e due promozioni.

Il calcio illustrato presente le squadre della Serie A e parla del nostro mercato
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Anche secondo la stampa nazionale quattro sono gli arrivi importanti (e lo saranno in effetti anche sul campo) primo fra tutti addirittura un nazionale, dal Venezia arriva Corbelli, una mezzala molto tecnica, in effetti rimarrà a Bergamo due stagioni facendo molto meglio nella seconda, 41/42, dove segnerà sei gol e verrà acquistato dal Milan, in questo 40/41 ne farà solo uno alla seconda giornata giocando però anche poco (tredici partite).

Guido Corbelli acquisto dal Venezia 8 gol in 2 stagioni

L’acquisto più clamoroso però è quello dell’argentino Victor Pozzo dall’Inter, è un centrocampista possente e tecnico, rimarrà solo questa stagione perché l’Inter lo rivorrà subito, lui ricorderà l’unica stagione atalantina come la migliore della sua carriera.

Victor Josè Pozzo acquisto dall’Inter 1 gol in 1 stagione

Fisicamente tutto il contrario è il piccolo e guizzante Fabbri, lo richiede l’allenatore Fiorentini e lo preleviamo dal Forlì, squadra di Serie C, quando arriva a Bergamo i dirigenti sono preoccupati vedendolo così minuto ma sul campo dimostrerà grande efficacia, rimarrà due stagioni segnando dodici gol, poi andrà all’Inter ma nell’immediato dopoguerra tornerà a Bergamo per altre tre stagioni segnando sempre tanto per esser un’ala nemmeno veloce ma con uno scatto iniziale che lo rende imprendibile, in totale giocherà in nerazzurro cinque stagioni segnando trentadue gol, tantissimi per fisico e ruolo all’epoca.
Diverrà poi tristemente noto negli anni sessanta quando, C.T. della nazionale, verrà eliminato dalla Corea del Nord ai mondiali inglesi del 1966.

Luciano Peretti acquisto dal Liguria 10 gol in 3 stagioni

Completa il poker dei migliori acquisti l’attaccante Peretti che arriva dal Liguria, è un centravanti di manovra, non segna molto ma fa segnare, una specie di Petagna anche se meno grosso.
In effetti il poker è un pokerissimo, ci serve un portiere avendo perso il titolare Borgioli, arriva dalla Sanremese il gigante Lanfranco (che l’anno prima, quando l’avevamo incontrato, ci aveva parato tutto), ha già trenta anni ma nelle sue tre stagioni atalantine, praticamente fino al 1943 quando il campionato verrà sospeso per la guerra, sarà una vera e propria sicurezza.
Nel dopoguerra rimarrà in provincia aprendo un negozio di fiori a Ponte San Pietro, evidentemente per i suoi contatti con la riviera ligure, (lui è di Ventimiglia) e continuando a giocare nella locale Vita Nova in terza serie (ma portandola anche un anno in Serie B, 47/48) fino a quaranta anni, davvero un gigante in ogni senso.
La preparazione, allo stadio naturalmente, inizia ai primi di agosto, sono sedute a porte chiuse (no, non è una novità dei giorni nostri), i giornalisti possono accedere invece e le prime cronache sono entusiaste, il neoacquisto Pozzo impressiona per stazza ma anche agilità, si rileva l’assenza dei tre militari, Borgioli, Schiavi e Perrucci, portiere a parte gli altri due comunque saranno a disposizione per circa metà delle partite, dal Catania è tornato in compenso Nicolosi ma giocherà pochissimo, sei presenze.
Siamo molto forti pure a livello dirigenziale, il consiglio direttivo dell’Atalanta è folto e formato da molti cittadini che a Bergamo sono noti (e pure benestanti), addirittura una trentina di consiglieri, i tempi dell’emergenza economica paiono lontani e di conseguenza la squadra si presenta alla sua seconda esperienza in Serie A senza alcuna paura e con ben altra solidità rispetto alla prima comparsata.
Sta per iniziare il primo campionato di guerra e noi arriveremo sesti a soli otto punti dal Bologna campione d’Italia.